Sono ben due le località maltesi dove gli elettori stranieri sono la maggioranza.
Questo viene confermato dai numeri che emergono dai registri elettorali dei consigli locali di St Julian’s e St Paul’s Bay.
Come riportato dalla testata on-line Lovin Malta, a St Paul’s Bay su 26.297 elettori il 50,8% (13.000) non sono maltesi, mentre a St Julian’s le differenze sono ancora maggiori: il 52,6% degli elettori (6.496 unità) sono stranieri su un totale di 12.360 votanti.
La legge europea infatti concede il diritto di voto a tutti i residenti alle elezioni del consiglio locale, indipendentemente dalla nazionalità.
I cittadini UE che nell’arcipelago maltese hanno diritto di voto alle elezioni “comunali” sono 80.331.
Sean Gauci, consigliere locale nazionalista di St Julian’s, è molto critico in merito al nuovo cambiamento che sta coinvolgendo Malta: «Trovo abbastanza sconvolgente che ci siano più stranieri che cittadini maltesi che vivono già in due città maltesi, e la tendenza sta crescendo anche in altre città. Da qualunque punto di vista, diventare una minoranza nel proprio Paese è abbastanza scioccante, significherebbe il degrado della nostra identità, lingua, cultura e valori».
Il consigliere Gauci forse dimentica che Malta è nella comunità europea già da anni, ha usufruito di molti incentivi, e che i cittadini europei che lavorano nella industria IT e iGaming, alla base del benessere dell’isola, sono la maggioranza.