Le autorità maltesi inizieranno a scambiare informazioni di intelligence antimafia con le controparti italiane in seguito alle indagini che hanno messo in luce il ruolo di Malta all’interno di un racket di riciclaggio di denaro.
Il Sottosegretario per l’economia digitale Silvio Schembri ha dichiarato mercoledì scorso 14 novembre, che la Malta Gaming Authority sta stipulando un accordo con la Guardia di Finanza per lo scambio di informazioni per indagini su attività illegali legate al gioco on-line.
L’accordo, che verrà firmato nei prossimi giorni, vedrà le autorità maltesi e italiane collaborare nell’analisi di complesse informazioni aziendali nel tentativo di reprimere l’infiltrazione mafiosa nel settore.
La decisione è stata presa dopo che le autorità italiane hanno annunciato un’indagine importante sulle frodi nelle scommesse online che ha portato all’arresto di 68 persone e al sequestro di oltre 1 miliardo di euro di beni in tutta l’UE.
L’inchiesta, che ha visto la cooperazione delle autorità maltesi, è stata guidata dai procuratori di Bari, Reggio Calabria e Catania e coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Il volume di scommesse scoperto dalla Guardia di Finanza e dalla polizia vale oltre 4,5 miliardi di euro, secondo quanto riportato dai media italiani.
Circa 80 perquisizioni sarebbero state condotte in varie città in tutta Italia in connessione con il caso.
L’inchiesta ha visto la collaborazione di Eurojust – l’agenzia dell’UE – e le autorità giudiziarie di Malta, nonché Austria, Svizzera, Regno Unito, Isola di Man, Paesi Bassi, Curacao, Serbia, Albania e Spagna.
Secondo gli investigatori italiani i gruppi criminali stanno usando metodi mafiosi per infiltrarsi nel mercato per riciclare i fondi derivanti dal traffico di droga e altre attività criminali.
Una volta riciclati, i fondi vengono poi reinvestiti in beni immobiliari e posizioni finanziarie all’estero, in nome di fondazioni e di una complessa rete di società di comodo.
I media italiani riportano che l’inchiesta di Bari si è concentrata su una cosca pugliese guidata dal famigerato boss della mafia Vito Martiradonna, 70 anni.
Le fonti coinvolte nella parte maltese dell’inchiesta hanno riferito al quotidiano Times of Malta che l’inchiesta è stata la più grande in cui la Malta Gaming Authority sia mai stata coinvolta.