«Gli sviluppi che si stanno portando avanti nella tecnologia non riguardano solo blockchain e le criptovalute, ma anche il modo in cui combattiamo la diffusione della disinformazione che è una questione cruciale che minaccia la democrazia».
Queste le ragioni che hanno portato Macron ad invitare il Muscat lo scorso 12 novembre insieme al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a Parigi.
In questa sede il primo ministro maltese ha condiviso l’esperienza di Malta con imprenditori e attivisti di spicco nel settore digitale: «Attraverso la tecnologia si può vincere la disinformazione, che non è creata da macchine ma persone, perché sono le persone che hanno inventato la disinformazione e ne usano la tecnologia».
Durante il dibattito il presidente francese ha affermato che i governi guardano alla tecnologia con un atteggiamento di inclusione, fiducia e cooperazione.
Successivamente, Muscat ha preso parte a un altro dibattito sull’identità digitale nel primo vertice Governativo Tecnologico.
La domanda principale come il governo maltese sia riuscito a creare un quadro normativo basato su una tecnologia di registrazione decentralizzata (blockchain) in un settore così innovativo e dinamico.
Il Primo Ministro ha dichiarato di aver scelto un modello basato sulla certezza, che infonde sicurezza ai consumatori così come a coloro che usufruiscono del servizio.