Una rete di 79 persone coinvolte nella vendita illegale di tonno rosso pescato a Malta e in Italia è stata sgominata grazie a un’operazione coordinata dalle forze dell’ordine di diversi paesi europei.
Gli uomini coinvolti nel traffico di pesce sono finiti in manette, mentre a finire sotto sequestro sono stati oltre 80.000 chili di tonno rosso commecializzato illegalmente per una quantità record di oltre 2,5 milioni di chili all’anno, e un profitto di 5 euro al chilo che va a costituire ricavi complessivi per ben 12,5 milioni.
“Il volume di questo commercio illegale è il doppio del volume annuale del commercio legale, stimato in 1,25 milioni di chili“, ha affermato Europol.
Come riporta il Times of Malta, l’operazione internazionale, denominata “Tarantelo”, è stata condotta dalla Guardia Civil spagnola con il supporto delle autorità francesi, italiane, maltesi e portoghesi.
I sospetti sono stati arrestati martedì, con la Guardia Civil che ha recuperato più di 80.000 chili di tonno rosso, 500.000 euro in contanti e sette veicoli di lusso.
Il pesce catturato nelle acque maltesi è stato importato illegalmente utilizzando documenti provenienti da allevamenti legali e autorizzati, ha affermato sempre Europol.
Le indagini hanno rivelato che il pesce veniva commercializzato illegalmente in Spagna, dove arrivata attraverso i porti francesi. La maggior parte dei pesci sarebbe stata catturata in acque maltesi e italiane, e conservata in condizioni fuori norma dal punto di vista igienico.
In seguito alla diffusione di questa notizia, è intervenuta subito con una nota la Federazione degli allevatori ittici maltesi, che ha riferito di non essere a conoscenza delle indagini e tantomeno coinvolta con le proprie strutture di acquacoltura. Gli allevatori maltesi sottolineano come la maxi inchiesta internazionale faccia riferimento alla pesca illegale, e non a quella regolare e pienamente autorizzata praticata dai propri esercenti.