Mirko Basile è apparso in Tribunale oggi, martedì 9 ottobre, nell’udienza preliminare che vede il suo coinquilino e connazionale Daniele Vitale imputato per tentato omicidio.
I fatti risalgono alla notte tra il 28 e il 29 settembre scorso, quando Mirko Basile si è trascinato sanguinante alla stazione di polizia di St Julian’s per denunciare l’aggressione subita.
Ricoverato in terapia intensiva per varie lesioni da taglio e una grave ferita allo stomaco è al momento in convalescenza. Il ragazzo, 23 anni come il suo aggressore, ha risposto alle domande del magistrato Gabriella Vella e a quelle dell’avvocato della difesa, Marion Camilleri.
Basile ha testimoniato che il 28 settembre era appena tornato dall’Italia e aveva comprato una pizza per cena, proprio presso il locale dove lavora Vitale.
Dopo aver mangiato si è messo a letto, ma prima di prendere sonno hanno suonato al campanello di casa e, aprendo la porta, Basile si è ritrovato davanti Daniele Vitale, che si lamentava di aver smarrito le chiavi.
Secondo Basile, Vitale avrebbe potuto essere sotto l’effetto di droghe. Queste le sue parole, come riportate oggi dal Times of Malta:
«Non era la prima volta [che Vitale faceva uso di droghe, ndr] e sappiamo com’è quando ne fa uso».
«Poco dopo che Daniele è rientrato, ha aperto la porta della mia camera e ha detto “la mia ragazza sta tornando a casa”… Gli ho risposto: “Daniele fai quello che vuoi, ma lasciami dormire”».
«È tornato una seconda volta e mi ha detto “Mirko i buttafuori non mi hanno fatto entrare e mi hanno rubato 100 euro”. Ho risposto “Daniele, non mi interessa, lasciami dormire”».
Poco dopo Basile ha testimoniato di aver sentito la porta della sua stanza aprirsi e, al buio, la luce di un telefono cellulare avvicinarsi al letto. Ha sentito Vitale dire: «Questo è per non avermi aiutato». Poi è stato pugnalato allo stomaco.
«Sono corso in cucina e ho preso l’asse da stiro per cercare di parare i colpi, ma non riuscivo perché ero ferito».
La vittima ha subito la rottura di un tendine al polso destro e ha ricevuto punti di sutura per ferite da taglio sul bicipite destro, sul collo, sul fianco e sul petto.
Durante il contro interrogatorio dell’avvocato della difesa, Marion Camilleri, Basile ha sostenuto che non vi fosse alcun disaccordo con l’aggressore tranne banali osservazioni domestiche sul suo disordine.
«Quindi l’aggressione sarebbe avvenuta senza motivo?», ha chiesto l’avvocato della difesa. «Non so per cosa fosse arrabbiato», ha risposto Basile. «Sembrava più agitato del solito, come quando qualcuno fa uso di droghe».