Il Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’Environment Resources Authority (ERA), ha annunciato la riforma delle autorizzazioni ambientali che entrerà in vigore nei prossimi giorni.
Le nuove norme, i cui dettagli sono stati riferiti, dice il Ministero, nel corso di una conferenza stampa rivolta ai media maltesi, fanno riferimento alla legge sulla protezione ambientale e mirano a ridefinire il processo di concessione dei permessi, come spiegato dal ministro dell’Ambiente, Miriam Dalli, e dal Ceo dell’ERA, Kevin Mercieca.
Questa riforma, frutto di un processo di consultazione pubblica e della valutazione dei relativi feedback ricevuti, si basa su tre obiettivi chiave introducendo livelli di autorizzazioni differenziati in base alla tipologia e alla portata degli interventi, regolamentando alcune attività per la prima volta e imponendo standard ambientali più rigorosi.
Il nuovo iter procedurale prevede, inoltre, una maggiore trasparenza, con decisioni che saranno rese disponibili al pubblico sul sito web dell’ERA, ampliando l’attuale obbligo di consultazione che finora riguardava solo le operazioni industriali sotto la normativa IPPC.
Dalli ha sottolineato che il principio guida di questa riforma è quello di garantire una partecipazione più attiva dei cittadini nel processo di rilascio delle autorizzazioni ambientali. «Non si tratta solo di riconoscere nuovi diritti, bensì di metterli anche in pratica, bilanciando le attività necessarie con un approccio sostenibile e attento alle esigenze della collettività», ha dichiarato il ministro. L’obiettivo è anche quello di creare condizioni più eque, premiando chi investe in standard ambientali elevati e non penalizzando chi sceglie la sostenibilità.
Kevin Mercieca ha aggiunto: «Queste nuove norme rappresentano un significativo passo in avanti nella tutela dell’ambiente. Il nostro impegno è quello di creare una procedura per il rilascio di autorizzazioni solida e trasparente, che non solo tuteli l’ecosistema ma coinvolga anche i cittadini nell’intero processo».
(photo credits: DOI / Clodagh O’Neill)
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