Un inseguimento a tutta velocità culminato con un incidente in cui sono rimasti feriti due poliziotti, una rissa in un bar e accuse di violenza domestica: Melvin Debono, 33 anni, volto ben noto alle forze dell’ordine e conosciuto a Malta con il soprannome di “il-Quws“, si trova nuovamente al centro di guai con la giustizia.
L’ultimo, riferiscono i media locali, ha avuto inizio lo scorso sabato sera quando l’individuo avrebbe aggredito la sua fidanzata in un bar a Zurrieq, azzuffandosi poi con altri avventori del locale. Il tutto, pare essere stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del posto e si sarebbe verificato attorno alle 23, ovvero in violazione del coprifuoco impostogli dal tribunale.
I poliziotti, intervenuti sulla scena, hanno notato nei dintorni una BMW con vetri oscurati, e riconoscendo in quell’auto il veicolo solitamente utilizzato dal Debono soggetto a coprifuoco, hanno deciso di fermarla dando il via a un inseguimento a tutta velocità conclusosi a Tarxien, dove il mezzo della polizia si è schiantato contro un’altra auto il cui conducente, insieme a due agenti, sono finiti in ospedale mentre la BMW è riuscita a fuggire.
La mattina seguente, su richiesta della polizia, il 33enne si è presentato spontaneamente in commissariato a bordo della stessa vettura. Interrogato sull’incidente, ha affermato che alla guida dell’auto la sera precedente vi fosse la sua fidanzata e lei stessa pare aver confermato la tesi. Tuttavia, l’indiziato non ha potuto fornire prove a sostegno di questa versione, dichiarando che le telecamere di sicurezza della sua abitazione in cui si sarebbe dovuto trovare in osservanza del coprifuoco cancellano automaticamente le registrazioni ogni due ore.
Gli investigatori hanno quindi verificato i dati di geolocalizzazione del suo telefonino, confermando che la notte dell’incidente Debono si trovava a Zurrieq e successivamente a Vittoriosa, in violazione dell’ordinanza a cui era soggetto.
In tribunale, il pubblico ministero ha sottolineato la lunga lista di reati contestati all’imputato, che comprendono violenza domestica, guida pericolosa, resistenza a pubblico ufficiale, violazione delle condizioni di libertà su cauzione impostegli in diversi procedimenti giudiziari, violazione della libertà vigilata e recidiva.
La difesa, sostenendo la presunzione di innocenza, ha chiesto la libertà su cauzione per il proprio assistito respinta dal magistrato, il quale ha inoltre emesso un ordine di protezione nei confronti della fidanzata dell’imputato.
Debono resterà quindi in custodia cautelare in carcere, almeno fino alla prossima udienza.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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