Il Partito Nazionalista ha lanciato un duro attacco al Primo Ministro Robert Abela, accusandolo di aver creato una «cultura dell’odio» e una strategia di «intimidazione» contro chiunque si opponga al suo governo, mettendo a repentaglio la sicurezza della gente ed i valori di uno Stato democratico.
Al centro della polemica vi è l’ultima vicenda che ha visto l’avvocato ed ex deputato nazionalista Jason Azzopardi, preso di mira dal filo-laburista ed ex presentatore di ONE Tv Karl Stagno Navarra, in una serie di episodi che il PN definisce parte di una «campagna di persecuzione orchestrata dal governo».
Nei giorni scorsi, Stagno Navarra ha pubblicato diversi video su Facebook in cui ha esultato per la revoca del posto auto riservato ad Azzopardi sotto la propria abitazione a Sliema, un’agevolazione concessagli per motivi di sicurezza e che, da sabato scorso, gli è stata tolta dalle autorità. In uno di questi video, Navarra ha affrontato il legale sotto casa, chiedendogli in tono provocatorio se si sentisse ancora “arrogante” ora che il parcheggio gli era stato tolto.
Secondo il PN, questo episodio rappresenta solo l’ultima manifestazione di un clima ostile alimentato dal governo laburista contro chi lo critica. L’opposizione ha dichiarato che la «sistematica campagna di attacchi» contro Azzopardi è il risultato diretto delle politiche divisive di Abela e della sua cerchia, che vedono «persone vicine al governo agire godendo dell’impunità».
In un comunicato ufficiale, il PN ha chiesto al Primo Ministro di condannare pubblicamente questi episodi e di fermare la spirale di intimidazioni contro l’ex deputato nazionalista. Ha inoltre sollecitato l’intervento della polizia affinché venga garantita la sicurezza del legale.
Anche l’Ong Repubblika ha denunciato il clima di ostilità nei confronti di Azzopardi, definendolo una «pericolosa campagna d’odio e di minacce» simile «all’inferno» che dovette affrontare Daphne Caruana Galizia, prima che venisse fatta saltare in aria da un’autobomba. «Robert Abela avrebbe dovuto imparare», sottolinea l’associazione, ricordando al governo che «è già stato ritenuto responsabile dell’omicidio della giornalista».
L’ex presidente dell’Ong e ora della Fondazione Falcone a Malta, Robert Aquilina, ha definito «crudele, disumana, odiosa» la campagna messa in atto contro Jason Azzopardi in queste settimane. «Le forze dell’ordine non prendono sul serio l’evidente pericolo che ciò comporta – ha aggiunto Aquilina – Non abbiamo imparato assolutamente nulla dall’omicidio di Daphne».
Il PN ha ribadito che non rimarrà in silenzio di fronte a questi atti di intimidazione e continuerà a battersi per la tutela di chiunque sia vittima di persecuzione politica. Tuttavia, dal governo non sono ancora arrivate reazioni ufficiali alla richiesta di condanna avanzata dall’opposizione.
(in copertina: frame video Facebook)
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