In un condominio di Birzebbugia pare sia in atto una diatriba sulla gestione della raccolta rifiuti da quando sono state applicate delle “eccezioni” al regolamento che indica di depositare i sacchi dell’immondizia all’esterno del proprio palazzo, in prossimità dell’ingresso.
Da più di un mese, infatti, ci raccontano che nel palazzo “Viceroy” situato in Triq Dun Gorg Zammit i sacchi della spazzatura vengono depositati su una sottile striscia di cemento adiacente allo spazio riservato ai portatori di handicap, talmente piccola che, inevitabilmente, i rifiuti lo invadono, con il consenso del Comune tramite una disposizione veicolata ai condomini dall’amministratore dello stabile.
Uno di loro, Francesco Geraci, ci ha contattato con l’obiettivo di fare chiarezza una volta per tutte su questa anomala situazione, lamentando la violazione dei diritti dei disabili e riferendoci inoltre di essere stato minacciato di ripercussioni legali.
Geraci, ex guardia giurata e proprietario insieme al figlio di due appartamenti nell’edificio, dice di essere ai ferri corti da diverso tempo con un vicino che occupa la maisonette a lato, proprio per la gestione dei rifiuti. Quest’ultimo, infatti, nonostante disponga di un ingresso separato ed indipendente, stando al Geraci si sarebbe lamentato dei sacchi della spazzatura piazzati davanti al portone del palazzo “Viceroy” (come previsto dalle normative vigenti), sostenendo siano troppo vicini alla sua finestra.
La situazione sarebbe peggiorata dopo che il sindaco di Birzebbugia, Scott Camilleri, avrebbe dato il via libera all’accatastamento dell’immondizia nei pressi di un sottile corridoio (nella foto, quello evidenziato in giallo) ubicato tra il primo parcheggio e l’area dedicata ai disabili.
Proprio questo spazio, si trova ora trasformato in quella che sembra la nuova zona in cui depositare i rifiuti degli undici appartamenti che compongono la palazzina, rendendolo di fatto inutilizzabile ai portatori di handicap.
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Il risultato è una montagna di sacchi che spesso invade completamente la già ridotta area, come si può vedere dalla carrellata di immagini.
«Non serve a nulla. Ogni giorno quel posto è invaso dai rifiuti che il nostro vicino non vuole davanti al portone. Lui stesso, davanti al suo portone, dispone la sua spazzatura ma noi non possiamo farlo con la nostra», dice Geraci, padre di una figlia affetta da disabilità sin dalla nascita e pertanto fortemente sensibile al tema.
Più volte il connazionale ha riferito di aver denunciato la situazione alle autorità, chiedendo rispetto delle regole e dei diritti dei portatori di handicap, ricevendo in cambio, dice, solo ostilità da parte dell’amministratrice dello stabile, che da quando è scoppiato il caso si sarebbe limitata a far rispettare le nuove disposizioni ai condomini minacciando sanzioni a coloro che non lo avrebbero fatto.
«L’amministratrice non interviene. Si preoccupa solo che nessuno depositi i rifiuti davanti al portone, come invece imporrebbe la legge e la logica. È questa l’idea di inclusione e civiltà che vogliamo dare?» si sfoga Geraci.
Come sia possibile che quel sottile “corridoio” possa contenere l’immondizia di undici appartamenti senza invadere l’aria disabili, abbiamo provato a chiederlo direttamente al sindaco Camilleri. Lo stesso, in precedenza, avrebbe confermato la validità delle disposizioni, riferendo alla famiglia Geraci che non sussiste alcun problema dato che «il titolare dello spazio non sarebbe presente negli orari di raccolta della spazzatura».
Contattato dal Corriere di Malta, Camilleri ha riferito che: «a causa dello sviluppo edilizio lo spazio per i sacchi della spazzatura sul marciapiede è sempre più limitato», aggiungendo che «purtroppo, il Sig. Geraci li ha posti sotto le finestre della prima maisonette, il che non è né igienico né appropriato». Quindi, «abbiamo proposto di destinare un corridoio tra l’area per disabili e il primo posto auto per la raccolta dei rifiuti, trovando la collaborazione di quasi tutti i condomini».
Non ci è stato tuttavia possibile ricevere chiarimenti sull’area disabili, nello specifico se fosse stata progettata e destinata ad uso esclusivo del proprietario della maisonette, oppure se possa usufruirne ogni cittadino affetto da disabilità, come dovrebbe essere, sebbene le dimensioni sembrerebbero anomale rispetto agli standard.
Secondo le linee guida fornite dalla Access for All-Design Guidelines P.L. 5294, un parcheggio per persone affette da handicap dovrebbe rispettare dimensioni minime di 3,6 x 4,8 metri, con un corridoio che permetta spazi di manovra per garantire l’accesso sicuro di almeno 1,2 metri. Allo stesso modo, le dimensioni limitate e la struttura del marciapiede non rispettano le esigenze di ampiezza e accessibilità previste dalle cosiddette “area di drop-off” per disabili.
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Per ora, l’amministratrice del condominio ha preferito perseguire la strada del silenzio limitandosi ad etichettare le “nuove regole” come «una decisione del sindaco», salvo poi, a seguito delle nostre domande e durante una riunione condominiale indetta nella serata di mercoledì 19 febbraio, invitare i residenti a non lasciare la spazzatura nell’area disabili, altrimenti «avrebbero fatto meglio a cercarsi un avvocato».
Una comunicazione che avrebbe gettato ulteriore confusione tra i condomini del Viceroy dato che, l’indomani mattina, la spazzatura sembra essere stata disposta in parte fuori dalla medesima area, nel lato opposto al corridoio indicato dal sindaco.
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Intanto, dopo due settimane in cui Geraci ha cercato di ottenere risposte dalla LESA, l’organismo preposto al rispetto delle normative in materia, venerdì un funzionario gli ha risposto affermando di «non sapere come gestire la situazione», invitandolo a «rivolgersi alla polizia».
In attesa che sulla situazione venga fatta definitivamente chiarezza, Corriere di Malta rimane come sempre a disposizione delle varie parti che intendano fornire ulteriori delucidazioni sul tema.
La speranza è che si eviti una volta per tutte di accumulare rifiuti su un’area disabili, un’opzione inaccettabile per chiunque abbia a cuore i diritti di ogni cittadino, anche per Francesco Geraci. Lo fa per sua figlia, ci dice, per etica e per il senso di giustizia che lo guida ogni giorno.
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