Si torna a parlare del caso che vede coinvolti Claudia Chessa, diciottenne di Arzachena precipitata dal quarto piano di un hotel a Paceville al culmine di un’accesa lite con il suo fidanzato, il dj ventisettenne Alessio Lupo Rivera.
A poche ore dal tragico incidente, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, il padre di Claudia, Silvano Chessa, aveva dichiarato che la figlia si sarebbe lanciata dal balcone per sfuggire alla furia del fidanzato, alterato dalle droghe e da una lite scoppiata con la ragazza nel locale in cui i due avevano trascorso la serata, proseguita poi in hotel. «Ci accusavamo a vicenda, litigavamo spesso, ma non l’ho mai aggredita», ha dichiarato il ventisettenne, negando le accuse seppur ammettendo che la loro fosse una relazione tossica, caratterizzata da continui litigi e tensioni.
Intervenuto telefonicamente al programma Ore 14 su Rai 2, il legale di Lupo, Egidio Caredda, ha fornito un’altra versione dei fatti, puntando il dito contro quanto diffuso finora dai media, menzionando inoltre la presenza di un video che, a suo dire, scagionerebbe il suo assistito: «Alessio aveva l’abitudine di registrare per prudenza, poiché purtroppo erano soliti litigare, dato che avevano una relazione tossica».
A tal proposito, il giovane aveva raccontato mercoledì in un’intervista: «Dalla registrazione si capisce che non ho spinto Claudia verso il balcone. Lei si è alzata dal letto, è andata verso la finestra e si è gettata nel vuoto. A causa della sua gelosia, mi aveva minacciato più volte di fare gesti simili per farmela pagare. Purtroppo, quella sera lo ha fatto».
Incalzato dalle domande della giornalista, Caredda ha spiegato che l’ammissione di responsabilità che ha portato alla formalizzazione dell’accusa di lesioni personali lievi, rilasciata dal suo assistito subito dopo l’incidente sarebbe stata indotta dalle autorità maltesi: «Non c’è genuinità nella dichiarazione, perché gli è stato detto che quella era l’unica possibilità per tornare a casa, altrimenti sarebbe rimasto in prigione», ha spiegato l’avvocato, aggiungendo che Lupo è stato obbligato a rientrare in Italia, visto che «non avrebbe potuto rimanere lì; una delle sanzioni previste era l’allontanamento».
Sempre sull’arresto, Caredda ha raccontato all’Ansa che Lupo si sarebbe precipitato in strada appena la ragazza è saltata dal balcone, «trovandola in piedi e non riversa a terra», e che la stessa gli avrebbe chiesto di «restarle vicino». Tuttavia, sempre secondo la versione del legale, all’arrivo dell’ambulanza, la 18enne avrebbe deciso di recarsi da sola in ospedale, dove il fidanzato l’avrebbe comunque raggiunta fino all’arrivo delle forze dell’ordine.
Nel frattempo, Claudia Chessa è ancora ricoverata all’ospedale Mater Dei, reduce da un delicato intervento chirurgico alla schiena dopo essere miracolosamente sopravvissuta al volo da dodici metri.
Secondo gli ultimi aggiornamenti sul caso, si dice che sarà risentita dalle autorità maltesi per approfondire la veridicità della sua versione mentre, parallelamente, le indagini proseguono anche in Italia, dove il giovane rischia l’accusa di tentato omicidio, sebbene ora non risulti iscritto nel registro degli indagati né dalla Procura di Tempio Pausania né da quella di Valletta.
(photo credits: Instagram)
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