L’ex sergente della squadra antidroga Cherise Camilleri, 28 anni, e il titolare di una palestra a Marsascala Rudd Buhagiar, 30 anni, sono stati rilasciati su cauzione dopo essere stati incriminati lo scorso novembre per una serie di gravi accuse legate alla divulgazione di informazioni riservate inerenti raid e altre operazioni delle forze dell’ordine.
Secondo i pubblici ministeri, Camilleri avrebbe spifferato suddette informazioni per lungo tempo in cambio di favori o denaro, fornendo dettagli a soggetti esterni tra cui Buhagiar, accusato di complicità nel traffico di droga, corruzione, associazione a delinquere, possesso di cannabis, utilizzo improprio di dispositivi elettronici e recidiva.
Per la presunta “talpa”, invece, oltre a corruzione, associazione a delinquere, favoreggiamento nel traffico di droga, si aggiungono anche i reati di rivelazione di segreti d’ufficio, riciclaggio di denaro e uso improprio di dispositivi elettronici. Le accuse sono aggravate dal suo ruolo di ufficiale pubblico, che la obbligava a prevenire i reati.
I dati estratti dai telefoni dei due imputati hanno rivelato uno scambio di informazioni riservate, che sarebbero state utilizzate per anticipare le operazioni della polizia, minando così l’efficacia delle indagini e la credibilità del Corpo.
Il giudice ha concesso la libertà su cauzione ad entrambi gli imputati, dopo aver esaminato le prove e considerato le condizioni poste per prevenire ulteriori rischi. Camilleri e Buhagiar, che continuano a dichiararsi non colpevoli, dovranno rispettare l’obbligo di firma due volte al giorno in caserma e depositare una somma di 20.000 euro ciascuno a titolo di garanzia, a cui si aggiunge quella personale fissata a 100.000 euro.
(photo credits: inserto Camilleri e Buhagiar, Facebook)
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