Repubblika ha rivolto un appello diretto al Primo Ministro Robert Abela, chiedendogli di interrompere quella che ha definito una «campagna di assalto contro la società civile» e di rispettare i principi fondamentali di democrazia e libertà di espressione.
La Ong ha condannato le recenti dichiarazioni di Abela, in cui ha definito il portale d’informazione The Shift News una «forza oscura» e un «blog di notizie false», in cui «il 90% di ciò che si dice non è veritiero». Secondo gli attivisti della società civile, queste accuse sono «deliberatamente false» e mirano a screditare il giornalismo indipendente che si concentra sulla denuncia della corruzione nella pubblica amministrazione.
«Quando queste affermazioni provengono dal Primo Ministro, non si tratta semplicemente di diffamazione, ma di un atto di oppressione, minacce e censura», ha dichiarato Repubblika, sottolineando che tali attacchi minano la fiducia nelle istituzioni e rappresentano una minaccia diretta alla libertà di stampa, che è un pilastro essenziale della democrazia.
Critiche anche ad altre esternazioni del Premier Abela, secondo cui le richieste per l’avvio di inchieste da parte della magistratura su segnalazione di cittadini privati rappresenterebbero un «abuso» o una «inquisizione». L’Ong ha sottolineato che queste affermazioni sono infondate e che il sistema giuridico maltese offre ampie garanzie agli accusati, spesso anche superiori rispetto ad altri Paesi in cui vige la democrazia.
Secondo Repubblika, Abela sta cercando di screditare il processo giudiziario solo perché molte inchieste sono state avviate sulla base di prove pubblicate dai giornalisti. «La storia recente di Malta dimostra che senza il lavoro dei giornalisti, molte prove di corruzione, come quelle emerse dai Panama Papers, sarebbero rimaste nascoste», ha dichiarato l’organizzazione, sottolineando che «le sole indagini dei giornalisti non bastano a condannare qualcuno, ma laddove siano sufficienti a giustificare un’indagine da parte delle istituzioni statali, lo Stato deve indagarli».
Un’altra preoccupazione sollevata da Repubblika riguarda i piani del governo di modificare le leggi sulle inchieste della magistratura senza un adeguato processo di consultazione pubblica. L’Ong ha accusato il governo di agire in segretezza e ha chiesto che qualsiasi cambiamento legislativo venga prima sottoposto a un dialogo aperto con la società civile, come richiesto anche dalla Commissione Europea.
«La partecipazione della società civile è essenziale in una democrazia», ha affermato Repubblika, aggiungendo che il governo dovrebbe pubblicare un Libro Bianco sui cambiamenti proposti e ascoltare le opinioni dei cittadini prima di presentare il progetto di legge in Parlamento, «soprattutto perché lo stesso governo propone di indebolire un diritto che oggi hanno i cittadini onesti», conclude la Ong nel comunicato stampa diffuso in un momento di crescente tensione politica e sociale in cui, alla luce dei recenti fatti, si chiede sempre più trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni pubbliche.
(immagine di archivio, credits: DOI / Clifton Fenech)
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