La Planning Authority ha approvato la demolizione e la riqualificazione delle caserme britanniche a Fort Chambray, in linea con il permesso preliminare concesso nel 2012. Una decisione che non è stata esente da critiche, soprattutto da parte delle Ong che da anni si battono per la salvaguardia dello storico Forte.
La fase finale del progetto include la costruzione di un aparthotel a cinque stelle con 64 camere e 50 appartamenti, il restauro di edifici storici come Dar it-Tabib, il panificio navale, le caserme dei cavalieri e l’area Polverista, integrati nelle strutture ricettive, e la creazione di quattro zone distinte con 105 unità residenziali «di alta qualità».
Le opere prevedono anche modifiche ai parcheggi sotterranei e la ricollocazione della facciata delle caserme britanniche in un’altra area del Forte. Quest’ultima decisione, dopo un intenso dibattito, è stata considerata un compromesso accettabile per migliorare la pianificazione interna e ridurre l’impatto visivo fronte mare.
Moviment Graffitti ha condannato aspramente l’approvazione del progetto, definendo la decisione una «farsa tragicomica». Secondo l’Ong, durante il processo decisionale che ha esaminato due ricorsi, la priorità è stata data al progetto di sviluppo del 2023 senza prima decidere sulla demolizione delle caserme britanniche, un passaggio che avrebbe reso il progetto attuale impraticabile.
«Questa è stata una mossa del tutto assurda! L’applicazione per lo sviluppo del Forte non avrebbe mai potuto essere messa ai voti prima di decidere cosa sarebbe successo alle caserme (..). È evidente che le decisioni importanti erano già state prese dietro le quinte» hanno affermato gli attivisti, esprimendo inoltre delusione per il supporto di tre membri del Consiglio di Gozo, Emanuel Camilleri, Charles Hili e Marica Borg, verso quella che hanno definito «la distruzione del patrimonio culturale dell’isola».
Promettendo di proseguire la lotta per salvaguardare il patrimonio storico, Moviment Graffitti ha ricordato che «tutto ciò è stato fatto con la complicità al tempo stesso del governo e dell’opposizione».
Mentre la Planning Authority ha sottolineato che il progetto rappresenta un equilibrio tra progresso e conservazione del patrimonio storico, le critiche sollevano interrogativi sull’effettiva tutela e sull’impatto a lungo termine dello sviluppo edilizio sull’identità culturale di Gozo.
«Da anni denunciamo costantemente le numerose aberrazioni compiute su questo sito, mentre amministrazioni successive hanno commesso un errore grave dopo l’altro» hanno affermato gli attivisti di Wirt Ghawdex che, insieme ad altre Ong come Moviment Graffitti e Din L-Art Helwa – Ghawdex si oppongono ai progetti di sviluppo.
«Il Consiglio di pianificazione, in modo disgustoso, ha votato a favore della proposta (cinque voti contro due), che porterà alla demolizione delle storiche caserme britanniche. Un’altra decisione riprovevole è stata quella del Consiglio locale di Ghajnsielem, che ha sostenuto le domande di sviluppo» ha aggiunto l’organizzazione, concludendo con una frase perentoria: «La storia giudicherà il resto per aver assistito alla distruzione del nostro patrimonio».
(cover photo credits: Facebook / Din L-Art Helwa – Ghawdex)
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