Un uomo di 40 anni, residente a Zabbar, è stato arrestato e incriminato per le gravi minacce che avrebbe rivolto nei confronti della sua compagna durante una lite domestica, dopo che l’incidente è stato classificato come “ad alto rischio” dalle autorità.
Lunedì, la donna si è recata presso l’unità contro la violenza domestica per denunciare l’accaduto, avvenuto la sera precedente. Secondo il suo racconto, durante il violento alterco, il partner avrebbe inveito contro di lei intimandola: «Vado a prendere il fucile e ti uccido».
In seguito alla minaccia, l’individuo avrebbe lasciato l’abitazione, spingendo la donna a barricarsi dentro casa per paura che potesse realmente portare a termine quanto dichiarato.
La polizia che ha preso in carico il caso lo ha valutato con un punteggio pari a 16, un livello di rischio ritenuto estremamente elevato, come spiegato martedì in aula dall’ispettore. L’ufficiale ha dichiarato che, quando la valutazione supera il punteggio di 14, scatta in automatico l’arresto e il processo.
Il sospettato, la cui identità non è stata diffusa per tutelare il figlio undicenne della coppia, si è dichiarato non colpevole di insulti, minacce e di aver innescato nella vittima il timore di subire violenza.
Nonostante la gravità delle accuse, è stato sottolineato che si tratterebbe del primo episodio di violenza segnalato all’interno della coppia la cui relazione dura da diciotto anni. Inoltre, nel frattempo, la donna avrebbe lasciato l’abitazione di famiglia per trasferirsi presso quella della madre.
La Procura non si è opposta alla richiesta di libertà su cauzione, a patto che vengano applicate condizioni restrittive e un ordine di protezione a favore della vittima.
Il magistrato ha scelto di accogliere la richiesta avanzata dalla difesa dell’imputato che rimarrà quindi in libertà previo versamento di un deposito di 1.000 euro e una garanzia personale di 4.000 euro. Sarà inoltre soggetto all’obbligo di firma presso la stazione di polizia e a rispettare il coprifuoco notturno. La corte ha anche emesso un ordine di protezione per salvaguardare la sicurezza della donna e del figlio minorenne della coppia.
(immagine di repertorio)
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