Lunedì sera, una folta folla di persone è tornata a riunirsi fuori dal Parlamento a Valletta per protestare nuovamente i recenti scandali che hanno scosso l’amministrazione laburista. Si tratta della seconda manifestazione organizzata nel giro di due settimane dal Partito Nazionalista (PN), che è tornato a chiedere le dimissioni del ministro di Gozo, Clint Camilleri, accusato di violazione del codice etico, abuso di potere e di fondi pubblici insieme all’ex ministro Clayton Bartolo, già dimessosi dieci giorni fa.
Il leader del PN, Bernard Grech, ha aperto il suo discorso accusando il governo di Robert Abela di essere al centro di un sistema di appropriazione indebita di fondi pubblici, clientelismo, favoritismi e protezione dei trasgressori. «L’ultima frode è solo un altro anello di una lunga catena di undici anni di furti e abusi» ha dichiarato Grech, sottolineando come le proteste siano diventate necessarie per ottenere un cambiamento in un Paese che, a suo avviso, continua a essere teatro di scandali sulla pelle dei contribuenti. «Siamo guidati da un Primo Ministro che si preoccupa solo di salvare se stesso e i suoi alleati, cambiando direzione solo quando costretto a farlo» ha affermato il leader dell’opposizione.
Tra «l’infinito elenco di scandali», Grech ha citato il racket delle patenti di guida, i contratti assegnati sulla base di legami personali, l’appropriazione di reperti storici da parte di un ministro e la controversa gestione del caso Vitals/Steward Healthcare per la privatizzazione degli ospedali pubblici. Ha anche ricordato l’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia come simbolo di un clima di impunità.
Il leader dell’opposizione ha inoltre celebrato la recente sentenza del tribunale che consente al procuratore di Stato di recuperare 400 milioni di euro sottratti ai cittadini nel contratto sottoscritto dal governo per la privatizzazione degli ospedali pubblici, «una vittoria raggiunta con la continua lotta del popolo contro un governo che, invece di difendere i suoi cittadini, ha continuato a proteggere coloro che li derubano».
A questo proposito, «oggi Malta ha vinto e Robert Abela ha perso, e continuerà a farlo nei prossimi mesi» ha dichiarato Adrian Delia, ministro ombra della Salute, rivolgendosi alla folla. A questo proposito, Delia ha denunciato quello che secondo lui è stato il tentativo del governo di bloccare il recupero dei fondi presentandosi in tribunale con l’intero Gabinetto. «Invece di scusarsi, hanno cercato di manipolare l’opinione pubblica, ma il popolo conosce la verità», ha aggiunto.
Tornando al discorso di Bernard Grech, il leader del PN ha sottolineato come il malcontento attraversi ormai le linee politiche, coinvolgendo anche elettori laburisti «disillusi e stufi di uno schieramento irriconoscibile». «Oggi, laburisti e nazionalisti parlano la stessa lingua: questo governo è un disastro» ha affermato, invitando i parlamentari del PL che operano con integrità a prendere posizione.
«Il vostro silenzio equivale a dire a Robert Abela: “Continua, fai ciò che vuoi”. Ma questa nazione merita di meglio» ha affermato Grech, aggiungendo che è tempo di cambiare e costruire un governo basato sulla trasparenza e sull’onestà. Per avere un paese migliore, ha concluso Grech «Abbiamo bisogno di un governo pulito, e affinché ciò accada, Clint Camilleri deve andarsene».
Tra i relatori, Stef Formosa, docente dell’MCAST, ha denunciato il disinteresse del governo verso l’istruzione e il benessere degli studenti affermando che, «mentre i nostri ragazzi lottano per un’istruzione adeguata, i ministri si concentrano su accordi di comodo e lussi personali».
Formosa ha evidenziato come l’istruzione tecnica e professionale sia stata trascurata, lasciando studenti e insegnanti a fronteggiare risorse inadeguate e crescenti problemi di salute mentale.
Ha poi esortato il Primo Ministro e il ministro dell’Istruzione a intervenire immediatamente per affrontare le difficoltà dell’MCAST che si trascinano da tre anni, «invece di nascondere le frodi e difendere i corruttori». «Vogliamo vivere in un Paese normale in cui il bene è chiamato bene e lo sbagliato è chiamato sbagliato» ha affermato Formosa.
(photo credits: Partito Nazionalista)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato