Il corpo di Marzia Calleja Maatouk è finalmente stato rimpatriato a Malta ieri notte, offrendo un seppur lieve sollievo alla famiglia che per diversi mesi ha lottato per riportarlo a casa.
La giovane, morta in Libia lo scorso maggio, aveva intrapreso una fuga disperata insieme al marito, Jomic Calleja Maatouk, da quando, nell’agosto 2023, quest’ultimo era stato condannato a cinque anni di carcere per reati legati al traffico di esplosivi e sostanze letali. Anche la donna era stata condannata a una pena detentiva di 15 mesi per possesso di sostanze stupefacenti con finalità di spaccio, dopo che nel 2019 era stata sorpresa a bordo di un’automobile, insieme al marito, con 340 grammi di cannabis.
La coppia, già inserita nella lista dei latitanti più ricercati d’Europa, aveva scelto la strada della latitanza nascondendosi presumibilmente prima in Serbia, poi in Italia, e infine in Libia. Ed è proprio a Gharyan, una cittadina a sud-ovest di Tripoli, che è stato ritrovato il suo corpo mentre, parallelamente, le autorità hanno tratto in arresto il marito a seguito delle perquisizioni nella zona circostante.
Ancora oggi rimangono oscure le cause della morte della giovane. Inizialmente si era ipotizzato un suicidio, ma lo scorso luglio lo scrittore Mark Camilleri aveva paventato sul suo blog uno scenario molto più oscuro. Secondo Camilleri, infatti, le autorità libiche avrebbero riscontrato segni di strangolamento sulle spoglie della ragazza, facendo ricadere i sospetti sul marito. Una versione ancora priva di conferme ufficiali da parte delle autorità dei due Paesi.
Ad ogni modo, dalla sua scomparsa, gli appelli, la disperazione e le richieste della famiglia della giovane si sono susseguiti scontrandosi con il muro sollevato dalle autorità libiche che, ora, grazie alle richieste avanzate dal Ministero degli Esteri maltese e dall’Ambasciata di Malta in Libia, hanno dato il lasciapassare affinchè il cadavere della ventitreenne fosse rimpatriato a Malta.
In tutto ciò si è rivelato determinante l’impegno del fratello della giovane donna, Marvin Zammit, che sin da subito avviò un’incessante lotta per far luce sulle circostanze che hanno portato alla morte della sorella, impegnandosi a riportare a casa i suoi resti.
Domani mattina, alle 8:00, Marzia Calleja Maatouk riceverà l’ultimo saluto presso la chiesa di Zebbug, con i famigliari che hanno invitato chiunque voglia unirsi al loro dolore a indossare un indumento di colore rosa, il preferito della giovane. Una piccola, ma significativa, richiesta che sottolinea l’amore e il ricordo che la famiglia vuole perpetuare per la vita della giovane che, seppur abbia intrapreso un percorso “complicato”, si è sicuramente quanto tragicamente spezzato troppo presto.
(photo credits: Facebook / Marvin Zammit)
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