Sono in tutto 433 le denunce presentate in Questura negli ultimi dodici mesi da cittadini infastiditi dall’eccessivo rumore. Le segnalazioni sono partite da diverse località, ma su tutte svetta Valletta che, tra settembre 2023 e agosto di quest’anno ne ha collezionate 207, 84 delle quali finite nelle aule di tribunale e ancora in fase di discussione, ovvero poco più della metà della cifra complessiva totalizzata in tutto il Paese (160).
I dati sono stati forniti mercoledì dal ministro dell’Interno, Byron Camilleri, in risposta all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato nazionalista e ministro ombra dell’Interno, Darren Carabott.
Seguono, seppur con grande distacco, Hamrun e St. Paul’s Bay, dove in ciascuna delle cittadine sono stati segnalati 20 episodi di rumori “molesti”, nel primo caso la metà dei quali oggetto di procedimenti giudiziari, nel secondo caso quindici, con diciassette persone chiamate alla sbarra. Segue Sliema con 16 denunce (una sola finita davanti al giudice), poi St. Julian’s con 13 segnalazioni già discusse o ancora in fase di valutazione in tribunale.
Il rumore ambientale eccessivo, sottolinea l’OMS, rappresenta un importante problema di salute pubblica. Genera un impatto negativo sul benessere globale della persona. Può causare disturbi del sonno, problemi cardiovascolari, e danni al benessere psicologico, come stress e ansia. L’esposizione a rumori eccessivi può anche compromettere le capacità cognitive, soprattutto nei bambini, influendo negativamente sull’apprendimento e, in generale, riduce la qualità della vita interferendo con le attività quotidiane.