In seguito all’ondata di polemiche sul blitz della polizia nella casa di una 34enne di Marsa, arrestata e lasciata seminuda salvo poi capire di aver sbagliato piano, si è scoperto che, pochi giorni prima, le forze dell’ordine avevano fatto irruzione in un’altra abitazione della stessa zona, appartenente a un’anziana signora di 95 anni, anche questa “per errore”.
La donna, trasferita in una casa di riposo già da qualche mese, non era fortunatamente presente al momento del raid dell’unità anti-immigrazione. La scoperta dell’irruzione è avvenuta solo giorni dopo, quando uno dei figli si è recato in casa per sbrigare alcune faccende domestiche, trovandosi di fronte alla porta dell’abitazione sfondata senza che la polizia lo avesse informato dell’incidente, tanto che era andato a sporgere denuncia pensando si fosse trattato di un tentativo di furto con scasso.
Secondo quanto riferito dai figli della donna a Times of Malta, l’irruzione ha causato “danni significativi”, tra porta sfondata e serratura distrutta. Le riparazioni fornite dalla polizia si sono limitate all’installazione provvisoria di pezzi di compensato inchiodati per evitare che cadesse a pezzi. Nonostante le richieste avanzate dalla famiglia, la polizia non avrebbe riparato adeguatamente i danni né offerto risarcimenti.
L’incidente era stato segnalato lo scorso mese di agosto dal deputato del PN Darren Carabott, tornato di recente sull’argomento a seguito della notizia sul blitz effettuato nell’appartamento sbagliato sempre a Marsa, che ha lasciato la 34enne Charlotte Casha talmente traumatizzata per l’esperienza vissuta che ha dovuto lasciare il lavoro e ora ha intentato una causa contro l’Avvocato dello Stato e il Commissario di polizia.
Carabott ha criticato la gestione della polizia e ha espresso preoccupazione per la frequenza di errori di questo tipo, sottolineando la mancanza di responsabilità e di comunicazione da parte delle alte sfere delle forze dell’ordine. Già ai tempi, contattato dalla famiglia dell’anziana donna, sottolineò quanto fosse «pericoloso agire basandosi su informazioni sbagliate riguardo agli indirizzi», aggiungendo quanto sia stato provvidenziale il fatto che la 95enne non vivesse più lì da sola da tempo, «altrimenti chissà il trauma che avrebbe subito vedendo le forze dell’ordine sfondare la porta ed entrare in casa sua».
Interrogato sull’accaduto, il ministro dell’Interno, Byron Camilleri, pare aver dichiarato che coloro che ritengono di non aver ricevuto trattamento adeguato o opportuni risarcimenti durante questi episodi, possono rivolgersi al tribunale. «Una presa di posizione arrogante e senza alcuna considerazione. Non hanno ammesso di aver sbagliato, non si sono scusati, né hanno rassicurato che questo non accadrà più a nessun altro innocente» ha commentato a mezzo social Carabott.