Prosegue in tribunale l’inchiesta che vede imputate nove persone accusate di aver gestito un’organizzazione di traffico internazionale di esseri umani a scopo di prostituzione (all’interno di bordelli clandestini a Msida e Gzira) e riciclaggio di denaro. A doversi difendere dalle accuse sono Luke Farrugia, Clint D’Amato (entrambi 36 anni), Denzil Farrugia (19 anni), Kane Vassallo (22 anni) Gordon Cassar (44 anni), Dylan McKay (30 anni), Luca Corito (21 anni), Nicolae Efimov (37 anni), e Alexandra Pocora (32 anni). Tutti continuano a dichiararsi non colpevoli.
Nell’ultima udienza, a comparire tra i testimoni è stata la direttrice di un’agenzia di viaggi, che ha rivelato dettagli cruciali riguardanti i voli di andata e ritorno per donne colombiane, presumibilmente destinate a Malta per prostituirsi. Secondo i resoconti dei media locali, la direttrice ha identificato Luke Farrugia come il principale cliente, affermando che acquistava biglietti aerei da Bogotà a Malta con scalo a Madrid, pagando sempre in contanti. Secondo la testimonianza, i biglietti, il cui costo oscillava tra i 1.000 e i 1.700 euro, venivano presentati come acquisti per “amici”. L’acquisto dei biglietti, iniziato a metà 2019, veniva completato tramite messaggi telefonici che si cancellavano automaticamente, rendendo difficile la tracciabilità delle comunicazioni. È stato confermato che Cassar, un altro degli accusati, aveva invece acquistato un biglietto aereo solo una volta per partecipare a un concerto a Madrid.
Ulteriori elementi di prova sono stati presentati dal proprietario di un negozio per adulti situato a Qormi. Il commerciante italiano ha riconosciuto Cassar e D’Amato tra i suoi clienti abituali per l’acquisto di sex toys, preservativi e lubrificanti, per un valore variabile tra i 40 e i 200 euro. Ha inoltre rivelato che anche Pocora faceva acquisti occasionalmente nel suo negozio. Grazie al tracciamento delle transazioni effettuate tramite Revolut, è emerso che alcuni ordini erano collegati agli account di Pocora e Cassar, accendendo i sospetti delle autorità su una potenziale rete di fornitura di materiali legati alle attività illecite.
Nel corso delle udienze, alcuni residenti dei complessi in cui erano collocati i bordelli hanno fornito testimonianze che dipingono un quadro di attività insolita e sospetta. Una vicina di uno degli appartamenti ha dichiarato di aver osservato numerosi uomini andare e venire dall’appartamento durante l’ultimo anno, un flusso che si sarebbe interrotto tra aprile e giugno. Un altro residente ha riferito di aver visto Farrugia svolgere lavori di manutenzione nell’appartamento, aggiungendo che i visitatori, prevalentemente uomini, sembravano cambiare regolarmente.
Le autorità hanno collegato questi movimenti ai presunti bordelli, puntando il dito contro una sospetta rete che avrebbe attratto donne dall’estero con l’intento di costringerle alla prostituzione. Secondo quanto emerso, alcune donne coinvolte nella vicenda hanno riferito in tribunale di aver incontrato oltre 2.000 clienti nel giro di soli tre mesi, rafforzando i sospetti di un’attività strutturata e redditizia.
Nel corso dell’ultima udienza, il magistrato ha inoltre disposto l’allontanamento dei giornalisti dall’aula, consentendo di ascoltare a porte chiuse le testimonianze di alcuni uomini che avrebbero usufruito dei servizi sessuali offerti dalle donne colombiane.