Isabelle Bonnici, madre di Jean Paul Sofia, il giovane che ha perso la vita due anni fa nel crollo di un edificio in costruzione a Kordin, ha lanciato un nuovo appello alle massime autorità politiche chiedendo modifiche legislative per garantire maggiore trasparenza nelle inchieste sulle morti che si verificano per cause non naturali.
Attraverso la pagina Facebook “Ghal Jean Paul”, Bonnici si è rivolta al Primo Ministro Robert Abela e al leader del PN Bernard Grech, invitandoli a lavorare insieme per introdurre una nuova normativa che renda obbligatoria ed accessibile a tutti la pubblicazione delle inchieste pubbliche e quelle avviate dalla magistratura in seguito alle morti “sospette”, ovvero i decessi avvenuti per cause improvvise, non naturali.
Bonnici ha sottolineato che la sua battaglia per la verità e la giustizia non riguarda solo la tragica scomparsa di suo figlio, ma anche quella di tutte le vittime le cui famiglie attendono ancora risposte. Per questo ha invitato chiunque stia vivendo una situazione simile a contattarla tramite la pagina Facebook dedicata a Jean Paul, affinchè insieme si faccia pressione sulle istituzioni con lo scopo di introdurre una legge che garantisca la pubblicazione delle inchieste sulle morti non naturali.
Isabelle Bonnici ha ribadito che, a meno che i familiari delle vittime non esprimano una volontà contraria, i risultati di queste inchieste dovrebbero essere accessibili a tutti, gratuitamente, tramite piattaforme pubbliche. Questo, ha spiegato, è fondamentale per assicurare la trasparenza e la giustizia in un Paese democratico.
Nel suo appello, Bonnici ha invitato Abela e Grech a mettere da parte le loro divergenze politiche e a lavorare insieme per affrontare una questione di interesse nazionale. Ha sottolineato che la trasparenza nelle inchieste è un passo necessario per prevenire ulteriori ingiustizie e dare alle famiglie delle vittime la certezza che la verità verrà a galla.
Da sempre, Bonnici ha espresso il desiderio che la morte del figlio non sia stata vana. Infatti, è proprio grazie a questo suo impegno nel voler far piena luce sull’incidente che ha spezzato la vita a Jean Paul Sofia che il Primo Ministro ha dovuto cedere alle pressioni della gente e, malgrado la reticenza del governo, ha dato il via a un’inchiesta pubblica risultata utile non solo a chiarire le dinamiche della tragedia di Kordin ma anche a fornire raccomandazioni utili a migliorare le numerose carenze nel settore dell’edilizia.