Un pluripregiudicato ragusano è finito in tribunale venerdì dopo essere stato arrestato mentre tentava di nascondersi all’interno della cabina di un camion diretto a Pozzallo, pronto a lasciare il Paese mentre era sotto processo per due distinti procedimenti penali legati al traffico di droga.
Michele Artale, 54 anni, originario di Ragusa e residente a Senglea, è infatti soggetto a rigide condizioni di libertà vigilata che gli impediscono di viaggiare. Da lunedì non si era più recato in caserma per l’obbligo di firma e la polizia, sospettando un possibile tentativo di fuga, aveva dato il via alle indagini individuando un camion sospetto già imbarcato sul catamarano diretto a Pozzallo mercoledì pomeriggio.
L’autista del mezzo, il 43enne Santo Pecoraro, anch’egli originario di Ragusa, ha inizialmente negato la presenza di altre persone a bordo. Tuttavia, pressato dagli ufficiali, ha ammesso che un uomo si trovava nascosto sul camion. Artale è stato infatti trovato sdraiato sul letto celato dalla tenda della cabina, con alcune bustine di cocaina e oltre 10.000 euro in contanti.
Entrambi gli uomini sono stati immediatamente arrestati e durante una successiva perquisizione nell’abitazione del 54enne a Senglea, è stata trovata anche della resina di cannabis.
Comparso in tribunale nella giornata di venerdì per l’udienza preliminare, Michele Artale si è dichiarato non colpevole di varie accuse, tra cui il tentativo di fuga da Malta, la violazione delle normative sul limite dei contanti e il possesso di droga. Il suo avvocato ha spiegato che il tentativo di lasciare il Paese era motivato da delle ragioni specifiche, principalmente dalla necessità di raggiungere il figlio che avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico urgente in Sicilia.
Tuttavia, il tribunale ha negato la libertà su cauzione ad Artale, poiché il rischio di fuga si era già materializzato. Il giudice ha sottolineato che l’imputato conosceva l’iter da affrontare per ottenere il permesso per lasciare il Paese, avendolo seguito in passato, ma questa volta aveva scelto di agire illegalmente, pertanto si è dimostrato inaffidabile.
Santo Pecoraro, l’autista del camion, è stato accusato di aver aiutato il conterraneo nel tentativo di fuga. Si è dichiarato non colpevole e anche per lui è stato disposto il regime di custodia cautelare non essendo in possesso di un indirizzo fisso a Malta.