Joseph Bezzina, un ex soldato di 64 anni, è comparso in tribunale mercoledì per rispondere alle accuse rivoltegli in seguito alla sparatoria avvenuta nella sua proprietà la notte del 25 settembre scorso, quando avrebbe indirizzato il fucile da caccia esplodendo dei colpi contro l’auto che aveva sfondato il cancello della sua residenza situata nell’area di Maghtab, Naxxar.
Nello specifico, Bezzina è accusato di tentate lesioni personali gravi, danni volontari a proprietà altrui e altri reati legati al porto d’armi.
L’uomo alla guida del veicolo risponde al nome di Michael Camilleri, 41 anni, già finito davanti al giudice dopo che, nelle ore successive alla sparatoria, si era presentato di spontanea volontà alla stazione di polizia di Qormi. Il suo veicolo, un Mercedes, era stato ritrovato lungo la Coast Road con la carrozzeria crivellata; a confermarlo è stato il resoconto fornito in aula dall’ispettore di polizia, il quale ha indicato il parabrezza e il lato del guidatore come le parti del mezzo raggiunte dai pallini di piombo.
Sembra che quella sera, Bezzina esplose due colpi con il suo fucile da caccia: uno di avvertimento e l’altro indirizzato contro l’auto di Camilleri che, a quel punto, fece retromarcia e sparì dalla proprietà. Per la difesa, si sarebbe trattato di legittima difesa e l’ex soldato avrebbe agito solo nel tentativo di proteggere la sua famiglia, dopo essere stato bruscamente svegliato dall’auto che gli era piombata in casa di notte sfondando il cancello.
Bezzina si è dichiarato non colpevole, ma il magistrato ha respinto la richiesta di libertà su cauzione avanzata dai suoi legali solo per il fatto che sul caso devono ancora essere chiamati a deporre dei testimoni.