Il 2024 rappresenta un anno cruciale per l’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta che festeggia un traguardo importante: il cinquantesimo anniversario della sua fondazione. Due giornate, quella di ieri e di oggi ricche di appuntamenti, conferenze e celebrazioni, con la partecipazione di importanti personalità come la Presidente della Repubblica maltese Myriam Spiteri Debono e l’ambasciatore d’Italia a Malta Fabrizio Romano che insieme hanno tributato e reso onore all’Istituto diretto da Serena Alessi.
Questo evento segna non solo mezzo secolo di promozione della lingua e della cultura italiana a Malta, ma rappresenta anche un periodo significativo di collaborazione tra due Paesi legati da profondi vincoli storici, geografici e culturali. Fondato nel 1974, l’Istituto Italiano di Cultura di La Valletta si è presto affermato come un pilastro della diplomazia culturale italiana. In un momento in cui Malta consolidava la propria indipendenza, l’Italia ha riconosciuto l’importanza di stabilire un dialogo culturale costante col vicino arcipelago mediterraneo. Nel corso della prima giornata celebrativa, che ha avuto luogo ieri pomeriggio presso la sede dell’Istituto in Piazza San Giorgio, in concomitanza con l’ingresso in sala del Presidente della Repubblica maltese, è stata rivelata al pubblico la targa commemorativa presente ora all’entrata dell’edificio.
«l’Istituto Italiano di Cultura ha fornito numerose opportunità ai giovani e al nostro popolo utili ad arricchire lo sviluppo culturale ed artistico. È stato anche uno strumento capace di avvicinare i cittadini alla lingua e alla letteratura italiana, ma soprattutto alle belle arti» ha dichiarato Spiteri Debono.
Nel suo intervento, l’ambasciatore Romano ha ricordato che sono stati ben settanta gli eventi organizzati negli ultimi dodici mesi dall’ambasciata e dall’Istituto, aggiungendo: «Sono molto lieto che queste celebrazioni, oltre a fornire un’opportunità per riflettere sulle nostre relazioni culturali, sottolineeranno l’importanza dei nostri legami regionali, basati su esperienze culturali e tradizioni storiche condivise».
Dopo i saluti istituzionali della Presidente della Repubblica maltese e dell’Ambasciatore d’Italia a Malta, hanno preso la parola anche Angelo Farrugia, Presidente della Camera dei Rappresentanti di Malta, Owen Bonnici, Ministro della Cultura, Alessandro De Pedys, Direttore Generale della Direzione per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e, per finire, Maria Tripodi, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presente attraverso un messaggio letto in sala.
A prendere parola è stata successivamente Serena Alessi, la Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura, la quale ha ringraziato i convenuti raccontando i 50 anni di progetti culturali che hanno intrattenuto, rafforzato e tenuto vivo il rapporto tra i due Paesi in mezzo secolo di storia.
«Fare cultura italiana a Malta è un privilegio perché qui non c’è bisogno di spiegare cosa sia l’Italia e cosa sia la cultura italiana. I maltesi lo sanno benissimo. Questa solidissima affinità culturale tra i nostri Paesi permette all’Istituto di alzare i contenuti che proponiamo e di conseguenza presentare una offerta di eventi articolata e, ci proviamo, elevata» ha dichiarato Alessi.
A seguire è stato il turno di una tavola rotonda incentrata sulla storia delle relazioni culturali bilaterali Italia-Malta moderata da Evarist Bartolo, ex Ministro dell’Istruzione e degli Esteri di Malta, nel corso della quale sono intervenuti Sandro Debono dell’Università di Malta che ha raccontato la presenza della cultura italiana sul territorio anche quando il Paese fu colonia della corona britannica; Deborah Paci dell’Università di Modena e Reggio Emilia è intervenuta illustrando le relazioni e le dinamiche culturali Italia-Malta tra le due guerre e Gaetano La Nave della Giunta Storica Nazionale ha raccontato la “politica dell’amicizia” tra i due Paesi dal secondo dopoguerra all’avvio delle relazioni diplomatiche e culturali.
La serata si è conclusa con il concerto “Enrico Caruso” del pianista Marco Scolastra e il tenore Mark Milhofer.
Oggi pomeriggio, si terrà la seconda giornata celebrativa e sarà presente anche il sindaco di Valletta Olaf McKay. Questo anniversario non è solo un momento celebrativo, ma anche un’opportunità per rilanciare l’impegno dell’Istituto nella diffusione della cultura italiana a Malta. L’eredità di questo primo mezzo secolo, costruita su cinquant’anni di lavoro instancabile, continuerà a vivere nelle future generazioni di maltesi ed italiani, unendo le due sponde del Mediterraneo in una condivisione di saperi e passioni.