Continua il processo sul racket dei falsi certificati di invalidità, che vede tra gli imputati l’ex deputato laburista Silvio Grixti.
Nel corso dell’udienza svoltasi lunedì sono stati chiamati a testimoniare due degli ispettori di polizia che stanno seguendo le indagini sulla truffa, che avrebbe generato agli accusati un indotto illecito di ben 6 milioni di euro. In aula sono stati presentati documenti chiave, tra cui file trovati su un pc portatile e registri scritti a mano, che avrebbero permesso di confermare i sospetti degli inquirenti.
Nello specifico, secondo le accuse, Grixti avrebbe fornito certificati medici falsi attestanti disabilità inesistenti, consentendo ai richiedenti di ottenere i relativi benefici senza avere alcun problema fisico. Dopo essere stati esaminati da una commissione medica compiacente, i candidati avrebbero infine ricevuto i pagamenti illegittimi. A svolgere da intermediari per la truffa sarebbero stati gli altri quattro imputati: Roger Agius, Emmanuel Spagnol, Dustin Caruana e Luke Saliba. Assieme a Grixti, sono tutti accusati di criminalità organizzata, produzione e utilizzo di documenti falsi, false dichiarazioni alle autorità pubbliche (soprattutto al Dipartimento della Sicurezza Sociale), possesso di materiale utilizzato a fini di truffa e riciclaggio di denaro.
Non solo: nel corso dell’udienza i due ispettori hanno affermato che molti dei beneficiari coinvolti avevano indicato Grixti come il medico a cui si erano rivolti per ottenere i falsi certificati. Inoltre, la richiesta dei benefici avrebbe dovuto essere firmata da uno medico specialista, cosa che Grixti non era.
Sul suo portatile è stata trovata una lista dettagliata dei beneficiari, organizzata in base ai collegamenti con gli altri imputati, insieme alle somme che lo stesso Grixti aveva ricevuto e agli importi erogati dal Dipartimento della Sicurezza Sociale. Come già accennato, altri nomi sono stati scoperti in altri registri scritti a mano, recuperati dalla polizia a casa di Spagnol, rivelando che i due si spartivano i profitti.
Ancora, tre dei beneficiari avrebbero identificato in Agius la persona a cui avevano consegnato il denaro o come colui che li aveva aiutati a ottenere l’indennità di disabilità grave. Altri beneficiari avrebbero poi dichiarato di essere stati costretti a consegnare il primo anno di benefici (pari a circa 5.000 euro), alla persona che aveva procurato i documenti falsi. Tuttavia, quando il giudice ha chiesto se qualcuno dei beneficiari avesse confermato di aver dato denaro a Grixti, uno degli ispettori ha affermato che questo dettaglio non è emerso dalle indagini.
Indagini che hanno però visto Agius rilasciare una dichiarazione registrata dalla polizia, in cui afferma di aver ricevuto un totale di circa 43.000 euro in pagamenti di indennità per disabilità tra giugno 2016 e novembre 2023.