Il governo ha lanciato la prima strategia nazionale contro il tratta di esseri umani, sviluppata in stretta collaborazione con esperti del Consiglio d’Europa e dell’Unione Europea attraverso un programma co-finanziato tramite fondi europei.
Secondo il comunicato diffuso dal governo, la strategia si fonda su cinque pilastri che mirano a rafforzare la lotta contro la tratta di esseri umani, prevenire il fenomeno e fornire supporto alle vittime della rete criminale.
Dal 2019 ad oggi sono state identificate circa 50 persone cadute nella trappola dei trafficanti di esseri umani, tre delle quali maltesi, per lo più finite nel racket della prostituzione o vittimr del lavoro nero.
Il segretario parlamentare per l’uguaglianza e le riforme, Rebecca Buttigieg, ha spiegato che, negli ultimi tre anni, sono state intraprese diverse iniziative in tal senso, con programmi di formazione per funzionari pubblici e campagne di sensibilizzazione per il pubblico utili a contribuire a combattere il crimine.
È stata inoltre modificata la legge per aumentare le pene da quattro anni a sei anni di reclusione per i “mercanti di esseri umani” e, sempre secondo il governo, sarebbero già state emesse sentenze dai tribunali a dimostrazione del cambio di marcia.
Buttigieg ha promesso che la strategia nazionale verrà ulteriormente rafforzata attraverso azioni legislative e amministrative che saranno attuate nei prossimi sette anni. A tal fine, è stato istituito un comitato interministeriale che sarà incaricato di mettere in pratica le azioni necessarie, monitorare l’implementazione della strategia e garantire che il Paese adotti le migliori pratiche in questo settore, sia per fare giustizia contro i trafficanti sia per fornire l’assistenza necessaria alle vittime della tratta di esseri umani.