Stamane gli attivisti di Repubblika si sono radunati davanti alla sede della Banca Centrale per chiedere a gran voce le dimissioni del suo governatore, Edward Scicluna.
Una manifestazione indetta dopo che, lo scorso mercoledì, il tribunale ha stabilito che sussistono prove sufficienti per portare avanti il processo a carico dello stesso Scicluna, dell’ex vice primo ministro Chris Fearne e altri 13 imputati, accusati di frode, appropriazione indebita e guadagno fraudolento in merito all’accordo-truffa sulla privatizzazione degli ospedali pubblici.
Questo verdetto ha portato alla rimozione di Scicluna dal suo incarico di vicedirettore della Malta Financial Services Authority (MFSA). Tuttavia, l’ex ministro delle Finanze non sembra intenzionato a rinunciare al mandato presso la Banca Centrale, in scadenza nel 2026.
«Dimettiti se hai un minimo di dignità. Il tempo dirà se sei colpevole o no, ma il senso del dovere verso il tuo Paese ti dice che dovresti dimetterti. Quindi fai ciò che è necessario nelle circostanze in cui ti trovi: DIMETTITI!», l’appello di Vicki Ann Cremona, presidente di Repubblika, che nelle scorse settimane ha formalmente richiesto alla BCE, tramite lettera, di rimuoverlo dal suo incarico.
Nelle corso delle precedenti settimane, riporta il comunicato, Scicluna ha respinto qualsiasi ipotesi di dimissioni affermando come, in quanto membro del Consiglio Direttivo della BCE, gode di un’immunità politica che rende impossibile la richiesta di dimissioni da parte di «nessun governo, opposizione o Ong».
La presa di posizione del governatore è stata definita «egoistica» dalla presidente di Repubblika, che ha previsto ripercussioni sull’economia maltese: «Scicluna sta portando avanti i suoi interessi a discapito delle migliaia di lavoratori che dipendono dagli investimenti stranieri per il loro sostentamento e, senza investimenti, non ci saranno né salari né straordinari».