È tornata in carcere Alexia Cross Micallef, quarantacinquenne già nota alle cronache – oltre che alla giustizia – per una lunga e reiterata serie di truffe ai danni di ignari aspiranti affittuari. Numerose le persone cadute in una trappola dai soliti e ben distinti contorni; la Cross Micallef si fingeva padrona di casa di immobili in realtà non disponibili ed oltretutto abitati regolarmente da terzi, si faceva consegnare somme anche piuttosto ingenti come caparra, dopodiché si rendeva irreperibile.
La donna aveva appena finito di scontare una pena detentiva comminata nel 2017 per reati analoghi e conclusasi solo poche settimane fa; tuttavia, a nulla sarebbe evidentemente valso lo scopo riabilitativo e rieducativo del carcere. Infatti, una volta in libertà, Cross Micallef ha replicato i suoi comportamenti illeciti e con le stesse identiche modalità. Era finita in custodia cautelare lo scorso giugno a causa delle denunce sporte da 25 malcapitati, “lievitate” ora nel corso del procedimento giudiziario a quota 48.
A seguito di questa lunga serie di accuse, la quarantacinquenne avrebbe spontaneamente accettato di collaborare con la giustizia registrando un’ammissione di colpa e ammettendo di aver problemi di tossicodipendenza per i quali si è resa disponibile a ricevere aiuto, facendo intendere di volersi disintossicare.
La corte, tenuto conto delle richieste di accusa e difesa, considerando lo spirito collaborativo dell’imputata ma non potendo non tener presente che la stessa è uscita di prigione soltanto poche settimane fa ed oltretutto per lo stesso tipo di reati che le vengono contestati nelle ultime denunce, ha condannato l’imputata a 4 anni e mezzo di reclusione.
Cross Micallef avrà tempo sei mesi – da che avrà finito di scontare la sua pena – per risarcire le persone vittime del suo raggiro ed in caso di mancata ottemperanza, partirà un nuovo iter giudiziario e sarà soggetta a nuova detenzione.