Domenica mattina il sindacato Solidarjetà ha organizzato una manifestazione di solidarietà per Aleksandar Vukoje, un inquilino che si è visto piombare tra le mura domestiche e senza alcun avviso il proprio “landlord” infuriato che lo ha minacciato di morte “invitandolo” ad andarsene, provvedendo poi a staccare la fornitura di luce e acqua all’appartamento. Un “calvario” che va avanti ormai da nove giorni.
I manifestanti si sono dati appuntamento proprio davanti all’immobile dove vive Vukoje, a Swieqi, per sottolineare ancora una volta quanto questi episodi siano totalmente inaccettabili, così come inaccettabile è l’inazione delle autorità.
«Puoi immaginare di sentirti insicuro nella tua stessa casa? Di essere svegliato da minacce di morte da parte di qualcuno che non hai mai incontrato? E, per di più, come reagiresti se i poliziotti che hai chiamato prendono le parti dell’uomo che ti ha minacciato?» ha sottolineato Solidarjetà ripercorrendo l’incubo vissuto da Vukoje, tuttora vittima di ingiustizie dato che «le autorità rifiutano di prendersi la responsabilità di ripristinare l’acqua e l’elettricità nell’appartamento».
Ben consapevole che, purtroppo, questo episodio non sarà né il primo né l’ultimo, il sindacato ha invitato nuovamente le autorità a «prendere sul serio i problemi degli inquilini e degli stranieri», affinchè volga al termine «quella cultura che pone i profitti dei proprietari al di sopra del benessere degli inquilini».
Per questa ragione, Solidarjetà ha annunciato che sosterrà di propria tasca le spese legali che dovrà affrontare Vukoje, affinché sia fatta giustizia contro il clima di impunità che favorisce il proliferare di illegalità tra i proprietari di casa che operano fuorilegge.
Infine, Solidarjetà ha incoraggiato i cittadini a diventare membri del sindacato e a contribuire al fondo per le politiche e le campagne oppure a effettuare una donazione affinchè si possano migliorare i diritti dei lavoratori e degli affittuari a Malta, garantendo giustizia.