Nel periodo che ha preceduto le elezioni europee e amministrative il governo ha distribuito complessivamente 269.563 assegni a beneficio dei lavoratori che percepiscono gli stipendi più bassi, nell’ambito dello schema “Nippremjaw il-Bzulija” (“Premiamo il coraggio”).
Nello specifico, da inizio maggio al 6 giugno, sono stati in tutto 185.202 quelli indirizzati ai cittadini di nazionalità maltese, mentre i restanti 84.361 sono stati assegnati alla restante fetta di popolazione non maltese.
A rivelarlo è stato il ministro delle Finanze, Clyde Caruana, rispondendo a un’interrogazione parlamentare posta dal deputato nazionalista Graham Bencini volta a far luce sulle motivazioni alla base dell’iniziativa, e riportata dai media locali.
Caruana ha spiegato che l’obiettivo era quello di premiare e sostenere gli sforzi compiuti dai lavoratori nell’aver contribuito alla crescita dell’economia locale, offrendo loro un assegno che varia dalle 60 alle 140 euro. Tuttavia, di diverso avviso, è l’OSCE, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa attualmente presieduta proprio da Malta, che già nel 2022 aveva considerato questa pratica locale – in atto già dal 2018 – e le tempistiche con cui viene attuata come non conformi agli standard internazionali sull’etica politica.
A proposito di tempistiche, sempre poco prima delle elezioni, oltre ai rimborsi fiscali, alcune famiglie svantaggiate hanno inoltre ricevuto un ulteriore contributo economico nell’ambito del meccanismo di adeguamento del costo della vita (COLA), mentre quelle con figli che hanno deciso di proseguire gli studi dopo la scuola dell’obbligo hanno beneficiato di una sovvenzione annuale di 500 euro, che potrà essere erogata per un massimo di tre anni.