Al via la raccolta prove del processo a carico di David Brincat, 18enne di Santa Venera, arrestato lo scorso 31 maggio con l’accusa di fabbricazione, detenzione e trasporto di ordigni esplosivi con l’obiettivo di destabilizzare le strutture fondamentali del Paese, dopo che la Polizia ha rinvenuto grandi quantità di materiale esplosivo all’interno del garage di casa.
Le indagini partite il 30 maggio a seguito del ritrovamento di un ordigno esplosivo all’interno di un bidone della spazzatura fuori dalla sede del Partito Laburista hanno portato gli inquirenti sulle tracce del giovane, beccato con un significativo quantitativo di sostanze chimiche e materiali per la fabbricazione di esplosivi.
In aula, l’avvocato di Brincat ha sostenuto che il proprio assistito fosse infermo mentalmente durante la commissione dei reati, richiedendo nuovamente una perizia psichiatrica. Una richiesta che, nel corso della prima udienza, fu respinta poiché gli psichiatri dell’ospedale Mount Carmel, dove il giovane era stato trattenuto nei giorni successivi all’arresto, lo avevano certificato come idoneo per affrontare il processo.
Questa volta il tribunale ha accolto la tesi della difesa, nominando tre specialisti incaricati di fornire una valutazione dello stato mentale del 18enne a partire dalla data del reato fino ad oggi mentre, nel frattempo, i limiti legali per la fase di compilazione delle prove rimarranno congelati.
In attesa degli accertamenti, il caso è stato quindi rinviato al prossimo mese quando le valutazioni determineranno se il giovane fosse affetto da problemi mentali o se, invece, si procederà con l’audizione dei testimoni, giudicando l’imputato come in pieno possesso delle proprie facoltà mentali.