È stato rimpatriato uno dei due uomini che nel dicembre di otto anni fa dirottarono un Airbus A320 dell’Afriqiyah Airlines che finì per atterrare a Malta. La polizia ha fatto sapere che l’operazione si è svolta a conclusione della pena detentiva scontata dall’uomo per diversi reati, tra i quali terrorismo e dirottamento aereo.
La vicenda, per la precisione, risale al 23 dicembre 2016, quando un volo partito da Sebha e diretto a Tripoli con a bordo 117 persone fu dirottato da due presunti sostenitori di Gheddafi che minacciarono di far saltare in aria il velivolo tenendo in scacco passeggeri ed equipaggio con quelle che, successivamente, si scoprirono essere delle armi giocattolo.
Non sono state mai chiarite le ragioni del gesto, ma l’aereo che secondo i piani dei malviventi avrebbe dovuto raggiungere Roma, finì per atterrare a Malta a causa della mancanza di carburante.
Sebbene non sia stata resa nota l’identità del soggetto allontanato dal Paese, la polizia ha dichiarato che l’uomo è stato trattenuto in regime di detenzione fino al momento del rimpatrio perché si è rifiutato di collaborare con la le forze dell’ordine. È stato inoltre emesso un provvedimento che gli vieta di fare rientro a Malta o in altri Paesi dell’Unione Europea.