Clima rovente a Valletta dove da questa mattina una folla gremita di sostenitori del Partito Laburista si è radunata fuori dal tribunale in attesa di scoprire le sorti dell’ex Primo Ministro, Joseph Muscat, dell’ex ministro dell’Energia e della Sanità Konrad Mizzi e dell’ex capo di Gabinetto Keith Schembri. I tre, insieme ad altri 20 imputati, sono chiamati ad affrontare 32 capi d’accusa, tra i quali riciclaggio, frode, appropriazione indebita, corruzione e associazione a delinquere.
Il sostegno dei supporters nei loro confronti è stato esageratamente evidente che a tratti non sono mancati momenti di tensione nei confronti dei giornalisti presenti, accusati di mancanza di imparzialità nei confronti del partito al governo. Si sono viste scene al limite dell’estasi, con persone sul punto di piangere mentre stringevano le mani al loro idolo «invincibile» e «sicuramente innocente» Muscat. I cori, in stile curva dello stadio, hanno anche impedito ad alcuni reporter di poter compiere il proprio lavoro tanto da dover chiedere il supporto della polizia.
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Mandy Mallia, sorella di Daphne Caruana Galizia, ha commentato la concitazione di queste ore e l’atteggiamento della folla dinnanzi alla corte di giustizia citando le parole della giornalista uccisa nel 2017: «La prova di quanto scriveva mia sorella sulle “due Malta” è data dalle centinaia di persone che si sono presentate a sostegno dell’ex premier che sta affrontando gravi accuse penali».
Nel frattempo, il Malta Independent ha pubblicato alcune foto che immortalano il memoriale presente nelle vicinanze e dedicato alla compianta giornalista calpestato e danneggiato dalla folla, con tanto di foto commemorative malamente sparse sul terreno. Al momento i colpevoli non sono stati identificati e non è ancora chiaro se l’atto sia collegato al commento di Mallia.
Da sempre al fianco della libertà di stampa e della democrazia, in queste ore si registra anche la chiosa della presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, che in un messaggio “affidato” al proprio profilo Facebook commenta le immagini provenienti dall’esterno del tribunale incolpando delle tensioni il governo Abela. Di seguito il messaggio di Metsola che, infine, ha invitato i maltesi a non mancare all’importante appuntamento con le urne del prossimo 8 giugno:
«Quello che sta succedendo fuori dal tribunale dimostra che è così che Malta non dovrebbe essere. Il Primo Ministro ha perso il controllo, abbiamo bisogno di una vera leadership e che cessi questo tribalismo costante alimentato dal governo. La nostra politica dovrebbe andare oltre all’iper-faziosità del Primo Ministro. Serve giustizia, questo Paese merita di meglio. Bisogna lottare per Malta e Gozo».