Un errore procedurale da parte dell’accusa ha portato al rilascio immediato di Andre D’amato, ambasciatore non residente di Malta a Cuba, finito in custodia cautelare la scorsa settimana con l’accusa di traffico di esseri umani, riciclaggio di denaro, uso improprio di computer, falsificazione di documenti e false dichiarazioni.
D’amato, 37enne originario di Mosta, professionista del settore ICT e direttore d’azienda, si era dichiarato non colpevole degli illeciti che sarebbero iniziati nel 2018 e proseguiti fino all’inizio di questo mese.
Tuttavia, mercoledì la Corte ha provveduto a sciogliere le misure cautelari a carico dell’imputato a causa di un errore commesso dalla pubblica accusa che, anziché correggere l’atto originale includendo i nuovi capi d’accusa, ne ha depositato uno nuovo che, di fatto, ha annullato la validità del precedente, dando il via a un nuovo procedimento giuridico che ha inoltre reso illegale l’arresto di D’amato.
Parallelamente, il Ministero degli Esteri maltese venuto a conoscenza delle gravi accuse che dovrà affrontare il 37enne, ha fatto sapere a Times of Malta di aver rescisso il contratto dell’ambasciatore non residente di Malta a Cuba entrato in carica nel 2020, dichiarando: «Il Ministero è stato informato dalle autorità competenti che questa persona era coinvolta in un procedimento penale e lo stesso giorno sono state impartite istruzioni interne per rescindere il suo contratto con effetto immediato», e aggiungendo che «Questa cessazione è stata immediatamente comunicata anche all’Ambasciata cubana a Roma».