Centinaia di “finti” invalidi che hanno beneficiato per anni dei sussidi per disabilità inesistenti riceveranno la grazia presidenziale. Lo ha annunciato giovedì il governo maltese, specificando che i soggetti coinvolti nello scandalo costato ben oltre 5 milioni di euro di fondi dei contribuenti, potranno ottenere l’indulto solo se restituiranno integralmente – anche a rate – i proventi illeciti percepiti per anni (circa 450 euro al mese), e accetteranno di testimoniare in tribunale contro coloro che hanno orchestrato e gestito l’intero sistema fraudolento.
Tuttavia, secondo quanto riportato, la “grazia” discussa dal gabinetto e firmata la scorsa settimana dalla neo-presidente della Repubblica di Malta Myriam Spiteri Debono, non si estenderà ai promotori e alle “menti” della frode, come il medico ed ex deputato laburista Silvio Grixti e altre quattro persone attualmente sotto indagine: Roger Agius, Dunstan Caruana, Emmanuel Spagnol e Luke Saliba.
L’annuncio ha sollevato un dibattito acceso sulla reale efficacia dell’indulto e sul suo impatto sui colpevoli. Alcuni ritengono che la misura non debba assolvere le persone dal loro coinvolgimento in attività illegali, ma piuttosto riconosca che molti beneficiari, sebbene coinvolti nella frode, potrebbero aver agito in buona fede, inconsapevoli di beneficiare di sussidi a cui avevano diritto, ma ottenuti tramite falsi certificati medici. Nella rete sono infatti coinvolte anche persone con reali problemi di salute o in gravi condizioni finanziarie e che ora dovranno far fronte a ulteriori difficoltà per restituire i soldi.
Altre persone senza alcuna disabilità, pare invece che abbiano scelto di aderire allo schema persuase dai procacciatori del partito laburista che li avevano rassicurati che non sarebbero mai stati beccati. Molti altri hanno anche testimoniato di aver pagato tangenti del valore di migliaia di euro ai faccendieri del PL.
La decisione del gabinetto, approvata dal presidente Spiteri Debono, giunge al culmine di mesi di indagini che hanno rivelato la portata della maxi-frode che, fino ad ora, ha “smascherato” almeno 288 soggetti coinvolti nella truffa, per una somma complessiva che supera i 5 milioni di euro, e che ora dovrà rientrare nelle casse dello Stato.
In conclusione, mentre la grazia presidenziale potrebbe offrire sollievo a coloro che sono stati coinvolti in modo marginale nella frode, solleva anche domande sull’equità del sistema giudiziario e sulla responsabilità delle autorità nel garantire la trasparenza e l’efficienza nella gestione dei benefici sociali, soprattutto quando ci sono infiltrazioni politiche.