Nella giornata di lunedì la polizia ha arrestato un uomo con l’accusa di possesso e condivisione di materiale pedopornografico descritto come “estremo”. La segnalazione è partita dagli Stati Uniti.
L’accusato corrisponde al nome di Rheo Victoriano Loberiza, 33enne di origine filippina residente a Msida. Secondo quanto emerso, il sospettato sarebbe stato trovato in possesso di filmati a dir poco agghiaccianti, con protagonisti bambini più piccoli di 9 anni, a dire delle autorità “oggetto di atti di bestialità, brutalità, sadismo e tortura”. Inoltre Loberiza è accusato di aver acquisito consapevolmente il materiale nel web.
Come anticipato, l’operazione della polizia è arrivata grazie a una segnalazione giunta dagli USA, per la precisione dal National Centre for Missing and Exploited Children, fondato nel 1984 dal Congresso degli Stati Uniti. Secondo l’Ente, Loberiza avrebbe utilizzato Facebook per promuovere ciò che lui stesso definiva “nuovo materiale di pornografia infantile estrema”, dinamica poi confermata dalle autorità dell’arcipelago al momento dell’arresto del presunto orco.
L’udienza preliminare ha visto entrambe le parti chiedere al giudice la non divulgazione del nome dell’imputato e lo svolgimento della seduta a porte chiuse, trovando però il diniego da parte del magistrato, secondo il quale non esisterebbe alcuna legge a sostegno della richiesta. La corte ha però acconsentito a non rendere pubblico nome e indirizzo del supermercato dove Loberiza lavorerebbe, secondo sua stessa dichiarazione. Al momento la difesa non ha chiesto la libertà su cauzione per il sospettato, dichiaratosi completamente estraneo ai fatti.