Modernizzare la “missione” della Chiesa Cattolica grazie alle nuove tecnologie digitali. È l’obiettivo che perseguiranno dieci squadre composte da esperti di comunicazione nominati dal Vaticano e provenienti da tutto il mondo. Il programma è stato istituito poco dopo il Sinodo dell’ottobre 2023 e vede tra le persone coinvolte anche Joe Borg, sacerdote maltese che fino a qualche anno fa gestiva le comunicazioni della Chiesa dell’arcipelago.
Tra le intenzioni di questo nuovo corso c’è la creazione di reti digitali per facilitare la collaborazione tra i missionari, ma non solo: oggetto di discussione saranno anche la possibile nomina di diaconi di sesso femminile, il coinvolgimento dei laici nella scelta dei vescovi e una maggiore accettazione dei cattolici LGBTQ+. I gruppi di ricerca, che dovrebbero essere coordinati da diversi uffici della Curia romana, presenteranno le relazioni preliminari già a ottobre di quest’anno, in occasione della seconda assemblea del Sinodo a Roma. Il programma completo delle iniziative dovrebbe invece vedere la luce non oltre giugno del prossimo anno.
In una lettera inviata da Papa Francesco al Cardinale Mario Grech si confermerebbe che le 10 aree di studio scelte siano considerate di grande importanza dalla Chiesa, tanto da richiedere analisi approfondite per indirizzare il Sinodo verso le decisioni più opportune.
Padre Borg farà parte del comitato coordinato dal Dicastero per la Comunicazione del Vaticano, diretto da Monsignor Lucio Ruiz. Per l’ecclesiastico maltese si tratta di un incarico su tematiche ben conosciute: Borg è infatti attivo nel mondo della comunicazione da circa 50 anni. Negli anni passati è stato, tra le altre cose, responsabile di “The Digital Face of The Lord”, documento di politica mediatica della Chiesa maltese, e presidente del consiglio editoriale della PBS.