Alcuni autobus del trasporto pubblico cadono a pezzi e mettono in pericolo l’incolumità di passeggeri e autisti. È l’allarme lanciato da Claudio Cutajar, supervisore di Malta Public Transport (MPT) responsabile della certificazione di idoneità dei mezzi di linea. L’uomo ha deciso di denunciare ciò che secondo lui accadrebbe all’interno dell’ente, che per risparmiare soldi non farebbe manutenzione ai pullman, nemmeno in caso di seri guasti ma dichiarando di aver effettuato riparazioni in realtà mai eseguite.
Presentando una protesta giudiziaria, Cutajar ha raccontato inoltre di casi in cui si sarebbe rifiutato di dare il “semaforo verde” per la circolazione di due veicoli. La prima volta sarebbe accaduta a gennaio, quando il capofficina gli avrebbe ordinato di dichiarare idoneo alla circolazione un autobus con una perdita d’olio dei freni. Un malfunzionamento che ovviamente avrebbe potuto causare conseguenze tragiche. Nella seconda occasione, il guasto sarebbe stato registrato nell’avantreno di un veicolo, e anche in questo caso Cutajar si sarebbe rifiutato di chiudere un occhio.
Una fermezza che, sempre stando al suo racconto, gli sarebbe costata l’inimicizia di molte persone all’interno dell’MPT, soprattutto tra i suoi superiori, tanto da fargli ricevere delle lettere d’ammonimento – secondo Cutajar del tutto inventate.
Queste pratiche scellerate sarebbero figlie di una crisi che arriva da lontano. Già l’anno scorso i vertici dell’MPT avrebbero avvertito i propri dipendenti che l’azienda non stava navigando in acque tranquille, collegando i problemi economici ai numerosi incidenti patiti dagli autobus e dall’aumento del prezzo dei costi per le riparazioni. Addirittura, uno dei direttori avrebbe paventato l’ipotesi di una chiusura definitiva. Una visione negativa che ha spaventato molti dipendenti, che in poco tempo hanno lasciato l’azienda per migrare verso lidi più tranquilli. Da allora ad andarsene sono stati 8 meccanici e 2 elettrauti, una perdita di forza lavoro che di fatto starebbe impedendo al personale rimasto di eseguire tutti gli interventi di cui necessitano gli autobus.
Al momento Cutajar starebbe subendo limitazioni sul luogo di lavoro. Lui stesso ha dichiarato di essersi visto togliere il turno di notte, per evitare che sia lui a dover certificare l’idoneità dei mezzi in partenza per le prime corse mattutine. Stando alle ricostruzioni dei media locali, l’uomo avrebbe visto così tante violazioni inerenti alla sicurezza strutturale degli autobus da vietare al proprio figlio di utilizzare i mezzi pubblici, e di essere terrorizzato all’idea che qualche suo familiare possa farne uso.
A stretto giro di posta è arrivata la replica dell’MPT, che respinge tutte le accuse al mittente. Al contrario, l’azienda punta il dito proprio contro Cutajar, che starebbe affrontando un procedimento disciplinare per gravi violazioni sulle procedure.
«La sicurezza dei nostri passeggeri, dei nostri dipendenti e di tutti gli utenti della strada è la nostra massima priorità – si legge in una nota – Non scenderemo mai a compromessi su questo aspetto. La nostra azienda dispone di procedure rigorose basate sulla nostra vasta esperienza internazionale, per garantire la sicurezza e dei nostri autobus e l’incolumità di tutte le persone a bordo. L’azienda non permetterebbe mai che autobus non idonei alla circolazione vengano messi in circolazione».
Nel frattempo però l’autorità di regolamentazione dei trasporti ha ordinato lo stop dei mezzi indicati da Cutajar come non idonei alla circolazione, a scopo precauzionale. Gli autobus saranno sospesi dal servizio in attesa di essere ispezionati dai funzionari di Transport Malta, che ne valuteranno le condizioni.
Sulla questione è intervenuto anche il Partito Nazionalista, che per bocca del ministro ombra dei trasporti, Mark Anthony Sammut, ha espresso le proprie rimostranze per una situazione giudicata quantomeno preoccupante: «Le persone stanno pagando milioni in sovvenzioni all’operatore del trasporto pubblico. Oltre a un servizio puntuale, la gente si aspetta di non rischiare infortuni, o peggio ancora la vita, salendo su un autobus. Ispezioni e test rigorosi sui mezzi sono essenziali e devono essere effettuati regolarmente per garantire la sicurezza dei passeggeri». Infine, secondo Sammut, il governo ha l’obbligo di far rispettare gli standard di sicurezza imposti dalla legge e garantire l’incolumità di chi usufruisce dei servizi pubblici.