La conferma che Enemalta realizzerà una centrale d’emergenza per scongiurare un nuovo pericolo blackout in estate non è piaciuta a tutti. L’affidamento della gara d’appalto ha infatti fatto storcere il naso all’opposizione, con il partito Nazionalista che si è scagliato contro una spesa considerata non giustificata per quello che verrà realizzato.
In un comunicato, il ministro ombra per l’Energia Ryan Callus afferma infatti che «spendere 37 milioni di euro, contro i 14 inizialmente previsti, per l’affitto di due generatori a gasolio è la dimostrazione che la politica energetica del governo è gestita in modo dilettantistico». E ancora: «Pensano di poter fare ciò che vogliono con i nostri soldi, senza che nessuno se ne accorga».
Sempre secondo Callus questo sarebbe il risultato di un decennio di negligenza nella gestione della rete elettrica dell’arcipelago, diventata sempre più problematica, fino a sfociare nelle drammatiche interruzioni di corrente dell’estate 2023. Non solo: il ministro ombra accusa il governo di ipocrisia, in quanto proprio il partito Laburista più volte avrebbe definito l’utilizzo del gasolio come una “fabbrica del cancro”, salvo poi approvare una centrale d’emergenza che sarà alimentata proprio con il diesel. «Tutto ciò è davvero il frutto di una politica energetica dilettantistica – ha ribadito Callus – le decisioni vengono prese senza alcuna pianificazione, e sono solo risultati di momenti di crisi».
Il comunicato conclude affermando che il problema principale consiste nell’abbandono del piano energetico del partito Nazionalista, che già prima del 2013 includeva il secondo interconnettore con la Sicilia e la realizzazione un grande parco eolico offshore. «Ancora oggi non vi è alcuna garanzia che l’offerta di energia elettrica riesca a soddisfare la domanda» ha terminato Callus.