Dopo un lungo periodo di incertezza e mancanza di risposte, diverse organizzazioni attive nel campo dei diritti LGBTIQ e dei diritti umani hanno espresso “grave preoccupazione” riguardo alla trasparenza e all’entità del coinvolgimento del governo nell’organizzazione di EuroPride 2023, il cui costo è stato stimato attorno ai 2,5 milioni di euro.
Le decisioni, le comunicazioni, la ripartizione del budget e il coordinamento dell’evento – sostengono le Ong – sono stati opachi fin dalle prime fasi del 2023, sollevando interrogativi sul ruolo effettivo delle istituzioni governative.
Dopo gli incontri con il segretario parlamentare Rebecca Buttigieg e il capo della segreteria Carmen Sammut, le Organizzazioni hanno dichiarato di aver ricevuto “rassicurazioni” riguardo al supporto alle attività organizzate dalla comunità LGBTIQ e alla promessa di trasparenza nelle decisioni finanziarie. Tuttavia, «queste rassicurazioni sono state presto disattese, generando ulteriori preoccupazioni».
Le Ong hanno sollevato queste problematiche in varie sedi istituzionali, inclusi gli incontri del Consiglio consultivo LGBTIQ, evidenziando disorganizzazione, timori di strumentalizzazione politica e richiedendo «chiarezza sui finanziamenti, sulle decisioni prese e sul denaro speso in sontuose attività, mentre le Ong venivano spinte a ridurre le spese delle loro attività poche settimane prima dell’inizio dell’EuroPride». Nonostante le richieste di trasparenza, la suddivisione dettagliata del budget non è stata fornita prima né durante EuroPride 2023, minando la fiducia all’interno della comunità.
A questo si aggiungono le difficoltà che hanno caratterizzato la gestione dell’evento, con problemi di comunicazione, notifiche tardive e modifiche al budget fino all’ultimo momento che hanno creato frustrazione e confusione tra gli attivisti e le organizzazioni coinvolte. Nonostante ciò, le Ong hanno dichiarato di aver continuato a lavorare per garantire il successo di EuroPride, concentrandosi sull’obiettivo principale, ovvero quello di celebrare i diritti e le conquiste della comunità LGBTIQ.
«Invitiamo il governo ad essere trasparente sulle sue spese, che stimiamo essere ben al di sopra dei 2,5 milioni di euro stanziati per l’evento» hanno dichiarato le Ong, sottolineando che l’EuroPride dovrebbe essere un momento per celebrare la comunità, non «una piattaforma per il governo per mostrare la propria agenda progressista mentre i membri della nostra comunità affrontano ancora marginalizzazione, discriminazione o violenza. Dovrebbe essere la comunità a guidare il pride, non il governo». Senza una comunicazione chiara e una maggiore trasparenza, la partecipazione della comunità LGBTIQ ai futuri eventi potrebbe essere messa in discussione.
Il comunicato è stato siglato dalle Ong MGRM – Malta LGBTIQ Rights Movement, LGBTI+ Gozo, aditus foundation, Moviment Graffitti, Drachma LGBTI+ and Drachma Parents, Allied Rainbow Communities, Checkpoint Malta.