Le due medaglie d’oro appartenenti al patrimonio storico di Malta sottratte lunedì dal Museo Marittimo di Birgu hanno subito «danni irreversibili».
È quanto emerso in tribunale nel corso del procedimento a carico di Justin Mallia, pregiudicato 25enne di Cospicua, accusato di furto aggravato dopo che le telecamere di videosorveglianza del museo lo hanno immortalato mentre scassinava una teca e si appropriava indebitamente del prezioso bottino dal valore di circa 400mila euro, che avrebbe rivenduto per saldare il debito contratto in relazione ad un altro procedimento a suo carico. Il giovane aveva infatti ottenuto la libertà su cauzione solo due settimane fa e, per questo, è anche accusato di aver violato tre precedenti decreti di cauzione.
In tribunale, l’ispettore di polizia ha spiegato di aver immediatamente riconosciuto Mallia nei filmati registrati dalle videocamere a circuito chiuso del Museo, dove l’imputato era riuscito ad entrare spacciandosi per un funzionario del Dipartimento dell’Istruzione, approfittando della presenza di una scolaresca in visita.
Il 25enne è stato arrestato il giorno seguente in un’abitazione che era solito frequentare e non presso la casa della madre, indicata nei documenti come domicilio di riferimento in cui avrebbe dovuto risiedere dopo aver ottenuto la libertà su cauzione.
Alla vista delle forze dell’ordine, Mallia ha prontamente fornito un sacchetto contenente alcuni oggetti personali tra i quali comparivano anche le due medaglie d’oro che, secondo Heritage Malta, furono assegnate tra il 1800 e il 1801 ai leader e ai membri dei battaglioni del Congresso Nazionale che hanno combattuto per liberare Malta dai francesi. I cimeli sono tanto storici quanto rari dato che ne furono prodotti in tutto solo dieci pezzi, ed ora sono stati danneggiati in maniera irreversibile dopo essere entrati in contatto con altri oggetti riposti nel sacchetto dal presunto ladro.
Il giovane ha inizialmente ammesso di aver sottratto le due medaglie dal museo motivando il gesto con la necessità di saldare i debiti, salvo poi cambiare versione dichiarandosi non colpevole.