Tra le raccomandazioni evidenziate dalla commissione nel report dell’inchiesta pubblica sulla morte di Jean Paul Sofia, emerge la necessità di avvalersi di un pool di geologi definito “indispensabile” per valutare il rischi dei progetti in costruzione che richiedano opere di scavo nella roccia come quello di Kordin.
Un invito accolto con favore dalla Camera dei Geologi (MCG) che, attraverso un comunicato, ha sottolineato l’importanza di un cambio di rotta con le precedenti politiche statali e l’impiego di geologi autorizzati per stilare rapporti specialistici, oltre alla Dichiarazione del Metodo. Compiti che, secondo l’Ente, attualmente vengono svolti in molti casi da professionisti che «non comprendono la materia e interpretano male la geologia del sito».
Le considerazioni vanno incontro alla richiesta avanzata non più tardi di due mesi fa dal presidente dell’MCG, Peter Gatt, di fissare un incontro assieme al ministro della Giustizia Jonathan Attard, per affrontare la questione anche alla luce dei recenti risvolti emersi dalla tragedia di Kordin. Un appello, però, rimasto inascoltato da Attard, governo ed enti pubblici che sembrano non aver mai risposto, se non con indifferenza, all’offerta di consulenza professionale avanzata dall’organizzazione.
Le indagini sulle macerie di Kordin hanno permesso all’MCG di constatare la presenza di «numerose imprecisioni» nella mappatura geologica dell’arcipelago prodotta dal Dipartimento della Piattaforma Continentale del Ministero delle Finanze che, secondo il corretto iter legislativo, sarebbe da consultare obbligatoriamente prima di eseguire scavi nella roccia e che, secondo il comunicato, sarebbero soggette a «gravi omissioni e manomissioni», riscontrabili in particolare dopo l’aggiornamento del 2022. Tali manipolazioni riguarderebbero inoltre l’area di Triq Joseph Abela Scolaro, a Santa Venera, dove un tempo sorgeva la casa di Miriam Pace, crollata nel 2020 insieme alla vita della 54enne.
Fronte aperto quindi tra MCG e il direttore generale del Dipartimento, Albert Caruana, accusato di ignorare le correzioni e l’offerta di consulenza avanzate negli ultimi anni da diversi geologi in nome dell’interesse nazionale, «mettendo a rischio la sicurezza pubblica» e, di conseguenza, le vite di cittadini e operai.
Alla luce di tali carenze, l’MCG si è allineata alle conclusioni dell’inchiesta pubblica che richiedono a gran voce le dimissioni dei responsabili degli enti implicati, affermando proprio come la posizione di Caruana non sia più sostenibile ed esortando, inoltre, l’istituzione di un Servizio geologico nazionale, presente in tutti gli altri Paesi europei, adibito all’aggiornamento della mappa geologica maltese nonché alla valutazione delle risorse naturali e dei rischi geologici.