Reagendo a quanto emerso nel rapporto finale dell’inchiesta pubblica sul crollo dell’edificio a Kordin costato la vita al ventenne Jean Paul Sofia, il leader del Partito nazionalista ha affermato che «è chiaro che lo Stato debba assumersi la responsabilità degli errori gravi e grossolani commessi e indicati a pagina 405 del documento», e che hanno contribuito alla morte del giovane.
Criticando la decisione di Robert Abela di non istituire un’inchiesta pubblica, Bernard Grech ha rincarato la dose, sottolineando che ora sono «ben evidenti» le ragioni per le quali lo scorso luglio i deputati del governo votarono contro lo svolgimento di un’inchiesta pubblica che, ad oggi, ha dimostrato di essere uno strumento fondamentale parallelamente all’inchiesta magistrale, poiché in grado di far emergere dettagli e informazioni che quest’ultima non avrebbe mai potuto portare a galla.
«Ciò conferma inoltre che il voto del governo laburista contro la mozione presentata in Parlamento dal Partito nazionalista di condurre un’inchiesta pubblica, sollecitata da sempre a gran voce anche dalla famiglia Sofia, è stata una decisione sbagliata» dichiara Grech, invitando il governo in ultima istanza, oltre ad assumersi la responsabilità, ad attuare immediatamente tutte le raccomandazioni emerse dall’inchiesta.