Una vittoria importante per la libertà di stampa è stata raggiunta nel Parlamento Europeo ove l’87,5% degli eurodeputati ha votato a favore della “Legge Daphne” contro le cause legali strategiche tese a bloccare la partecipazione pubblica (in inglese “strategic lawsuit against public participation” o SLAPP).
Tale normativa persegue l’obiettivo di tutelare giornalisti e attivisti che lavorano su questioni di interesse pubblico, quali i diritti fondamentali, la corruzione, la protezione della democrazia o la lotta alla disinformazione, introducendo inoltre due garanzie fondamentali: l’archiviazione anticipata se la causa dovesse risultare infondata e la possibilità di imputare al ricorrente le spese processuali stimate, compresa la rappresentanza legale del convenuto, nonché il risarcimento dei danni.
Con l’entrata in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE, gli Stati membri saranno ora chiamati ad attuare la direttiva entro due anni per permettere ai giudici di identificare più facilmente gli SLAPP e bloccarli sul nascere, in un’iniziativa che ha visto tra i principali artefici la maltese Roberta Metsola. «Sono molto orgogliosa di ciò che abbiamo ottenuto in difesa dei giornalisti e degli attivisti che vengono minacciati e molestati giorno e notte per aver svolto il loro lavoro»: la chiosa entusiastica della presidente del Parlamento europeo.
Un provvedimento che, come suggerisce il nome, desidera omaggiare la lotta per la libertà perpetuata dall’indimenticabile Daphne Caruana Galizia, afflitta da 42 cause legali intentate a scopo intimidatorio prima di essere crudelmente assassinata, il cui esempio ha spinto la presidente Metsola e altri trenta eurodeputati a premere l’acceleratore per dar vita alla “Legge Daphne”.
Tra “i trenta” protagonisti di questa conquista legislativa in nome della libertà di parola vi è indubbiamente David Casa che ha ricordato come questa necessità si sia palesata subito dopo l’assassinio della giornalista maltese e le lettere minatorie che Pilatus Bank ha rivolto all’indirizzo dei media dell’arcipelago chiedendo loro di alterare i loro contenuti minacciando in caso di rifiuto azioni legali finanziariamente paralizzanti. Un’azione etichettata dallo stesso nazionalista come “abusiva” ed equivalente alla “vessazione della stampa libera”.
Così, dopo il duro lavoro degli eurodeputati, l’obiettivo della Legge Daphne sarà quello di tutelare i media e la stampa partendo proprio dai loro Paesi, istituendo sportelli in cui le vittime di SLAPP possano chiedere informazioni e consulenza che le autorità nazionali dovrebbero fornire insieme all’assistenza finanziaria, legale e psicologica, affinché, come chiosato dallo stesso Casa: «Si garantisca che questa direttiva sia degna del nome che porta. continuando a lottare per leggi più forti».