Secondo il report New Drug Trends di Correlation – European Harm Reduction Network, realizzato per “tastare il polso” del consumo di droga nei vari Paesi eurostellati, la cocaina risulta essere la sostanza con il maggiore tasso di crescita nel vecchio continente, Malta compresa.
Dati alla mano, lo stupefacente risulta quello più scelto dai maltesi per “sballarsi” quotidianamente e durante svariate occasioni, «diffuso ovunque, compreso nelle festività religiose (matrimoni, battesimi, feste di paese)» recita il report C-EHRN.
Un dato sconvolgente, in gran parte dovuto alla maggiore facilità nel reperire la coca nelle piazze di spaccio e, come dimostrano i recenti fatti, anche online sui social e attraverso Telegram, sempre più utilizzato dai fruitori per acquistare droga con facilità e rapidità.
I risultati sono stati resi pubblici durante l’evento organizzato nei giorni scorsi da Harm Reduction Malta, membro contributore di C-EHRN, che ha inoltre identificato come risultino preoccupantemente in crescita anche i maltesi che fanno uso di crack, un derivato più potente e che crea maggiore assuefazione rispetto alla cocaina, così come la ketamina e gli oppioidi sintetici.
La preoccupazione per questi trend è stata evidenziata anche dall’autore del report nonchè ricercatore sulla salute mentale per il Trimbos Institute, Daan van der Gouwe, che a Times of Malta ha sottolineato la necessità di aumentare i test antidroga per cercare di limitare le morti «prevenibili», chiosando:
«Le persone su quest’isola non hanno idea di cosa stanno assumendo, compresa la cocaina. Questo è specifico per Malta e credo che qualcosa debba cambiare»
Un quadro allarmante realizzato anche grazie all’organizzazione di focus group comprendenti sia tossicodipendenti sia operatori ed esperti della salute mentale e della riabilitazione, i quali hanno sollevato inoltre preoccupazioni sulla qualità delle sostanze reperibili dal mercato nero, parlando della necessità di aumentare i controlli antidroga, sempre più utilizzati dalle autorità europee.
Tale punto di vista trova il supporto dei dati estrapolati dal Parlamento Britannico del 2021 che evidenziava come, dal 2016, in Inghilterra non siano stati riportati decessi durante gli eventi e concerti che offrivano test antidroga, segnalando inoltre una riduzione dal 10% al 25% dei danni legati all’uso di sostanze stupefacenti.
Maggiori controlli, insieme a una maggiore severità, potrebbero davvero risolvere questa problematica tanto diffusa sull’arcipelago e magari aiutare a evitare tragedie ancora scottanti, come quella della designer d’interni turca Pelin Kaya, travolta a Gzira dall’auto di Jeremie Camilleri mentre era sotto effetto di alcool e cocaina?