Si chiude con una condanna a 34 anni di carcere il caso dell’omicidio di Victor McKeon, 62enne ucciso nel marzo del 2020 a Santa Lucija. Il corpo del pensionato fu trovato sul pavimento del bagno di casa sua con una profonda lacerazione alla nuca, avvolto nei sacchi della spazzatura. L’autopsia indicò il soffocamento come causa del decesso.
L’assassino risponde al nome di Samir Almiri, 41enne di origine libica, che all’epoca dei fatti viveva sotto lo stesso tetto della vittima. Era stato rintracciato a Casablanca (Marocco) dove era fuggito subito dopo il crimine, ancor prima che il corpo del 62enne fosse rinvenuto. Qualche mese più tardi, nello stesso anno, fu estradato a Malta per sostenere le accuse di omicidio. Pare che la condanna sia frutto di un patteggiamento tra l’imputato e il Procuratore generale, con conseguente dichiarazione di colpevolezza.
La figura di McKeon è sempre stata di difficile interpretazione per la cronaca locale. Sembra infatti che l’uomo avesse già subito un tentativo di omicidio nel 2017, quando due sconosciuti sarebbero entrati in casa sua, ferendolo gravemente con diverse coltellate al collo e all’addome. A soccorrerlo sarebbe poi stato il suo coinquilino a notte inoltrata. Non è dato sapere se McKeon già all’epoca dividesse la casa con quello che sarebbe poi diventato il suo carnefice.
Ma non solo: la vittima era già nota alle forze dell’ordine almeno per due motivi. Tra questi, l’aver ospitato nella sua abitazione Ronald Urry, accusato di aver ucciso una persona per motivi legati alla droga. Inoltre, McKeon era stato condannato per aver ucciso un cucciolo di gatto con un bastone di legno, affermando di averlo fatto perché l’animale sembrava malato.