Ennesimo risvolto della vicenda Luke Seguna, l’ex parroco di Marsaxlokk accusato di frode, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro, con il perito del tribunale che, durante la raccolta delle prove andata in scena stamane, ha raccontato alla corte della presunta sparizione del MacBook sequestrato dalle autorità.
Disorganizzazione o un “intervento divino”? Una risposta scontata leggendo la storia del prete 39enne che, secondo l’accusa, avrebbe ordito una truffa ai danni di 150 parrocchiani permettendogli di guadagnare, indebitamente, circa 500.000 euro nell’arco di 10 anni.
Una figura quella di padre Seguna che ha diviso fortemente i parrocchiani, tra chi si è detto tuttora convinto della bonarietà dell’operato del sacerdote e chi invece ha denunciato le donazioni volontarie elargite senza vedere però alcun risultato.
A seguito delle indagini degli inquirenti, il quadro delineatosi raffigurerebbe centinaia di migliaia di euro in vari conti bancari intestati all’ex parroco, numerosi assegni emessi a suo favore del valore totale di circa 18.000 euro, una collezione formata da cinque motociclette e due automobili, numerose transazioni bancarie sospette e circa 148.000 euro riconducibili a società di elaborazione dei pagamenti collegate a un sito porno.
Nel corso del fermo messo in atto dagli ufficiali della squadra antiriciclaggio, oltre ai dispositivi digitali, sono stati posti sotto sequestro orologi, vestiti firmati, gioielli, un libretto degli assegni e diversi altri oggetti di valore ritrovati nell’abitazione del prete.
In questo scenario sarebbe quindi fondamentale ritrovare il portatile smarrito, la cui ultima “uscita pubblica” risalirebbe al 19 giugno 2023 quando è stato portato in tribunale dell’accusa prima di essere stato – almeno secondo le carte – depositato nella sala delle esposizioni, in quanto troppo ingombrante per essere custodito all’interno del fascicolo contenente gli atti giudiziari.
Il caso si riaggiorna nelle prossime settimane con la presenza dell’ufficiale dei reperti, citato dal magistrato per testimoniare nell’udienza successiva insieme all’ufficiale che quest’oggi ha esibito la documentazione relativa al dispositivo disperso.