Rosianne Cutajar depone le armi, in attesa di tornare tra le fila dei labour. È notizia di venerdì la decisione della deputata indipendente di rinunciare alla causa legale nei confronti di Mark Camilleri, scrittore e blogger che in uno dei suoi libri pubblicò chat “scottanti” tra Cutajar e Yorgen Fenech, sospettato di essere il mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Una divulgazione che costò il posto a Cutajar, dimessasi poco dopo dal Parlamento sotto pressione del Primo Ministro Abela.
Ebbene, ora Cutajar ha deciso ritirare tutte le accuse nei confronti di Camilleri. Motivo: la volontà di tonare tra i laburisti dalla porta principale (in Parlamento), con la benedizione dello stesso Abela. Nelle scorse settimane, il Primo Ministro aveva infatti affermato che Cutajar avrebbe già “pagato a sufficienza” per i propri errori.
Rosianne Cutajar si è affidata a Facebook per comunicare la propria decisione, dichiarando: «Ognuno di noi nella vita ha delle priorità, che cambiano a seconda delle circostanze. Recentemente ho chiesto al Partito Laburista di essere reintegrata. A questo scopo ritengo che non sia utile continuare con i procedimenti penali iniziati tre anni fa». Una scelta presa anche «Per il bene della vita privata della mia famiglia, compresa mia figlia appena nata».
Le chat WhatsApp protagoniste della vicenda hanno visto Cutajar e Fenech scambiarsi numerosi messaggi, che proverebbero inoltre una collaborazione tra i due in una trattativa immobiliare. Il magnate avrebbe anche elargito costosi regali, oltre che denaro mai dichiarato. Ma non solo: Cutajar avrebbe pure tentato di opporsi a una risoluzione su Malta del Consiglio Europeo, che comprendeva la segnalazione della “17 Black”, società di Fenech con sede a Dubai, collegata ad altre società di Panama con a capo Keith Schembri, ex capo del Gabinetto. Anche se le conversazioni risultano antecedenti all’incriminazione di Fenech nel caso Caruana Galizia, la vicinanza tra i due è stata giudicata un fatto grave dal mondo politico locale e non solo. Cutajar aveva infatti dovuto dimettersi anche da membro del Parlamento Europeo.
Ora, come se tutto si cancellasse con il solo passare del tempo, Cutajar è pronta a “tornare a casa”, rinnovando la volontà di rientrare tra i ranghi del partito politico al governo.
Ma a tutto questo Camilleri non ci sta, e taccia la deputata indipendente di aver cercato di «mettere a tacere la verità», maltrattandolo e dipingendolo come un bugiardo, costringendolo a spendere un sacco di soldi per recarsi in tribunale a Malta (attualmente non risiede sull’arcipelago).
«Rosianne Cutajar è uno dei tanti politici corrotti che hanno usato la sua posizione e il suo status per cospirare e connivere con Fenech» scrive Camilleri sul suo blog, aggiungendo: «Oltre alle sue azioni criminali che erano immorali, corrotte, egoiste e antipatriottiche e che danneggiavano persino il Paese, ha cercato di costringermi a tacere per sopprimere la verità e godere dell’impunità. I suoi metodi e i suoi modi sono tipici del governo laburista e non hanno funzionato perché ho dovuto combatterli».
Rifiutandosi quindi di accettare «a chi detiene il potere di maltrattarmi in questo modo», Camilleri ha dichiarato che dedicherà tempo ed energie per assicurarsi di presentare la documentazione legale «che impegnerà e obbligherà la polizia a intraprendere un’azione penale contro Cutajar».