I poteri esecutivi di Jobsplus sono frenati dalla mancanza di investigatori e da un «atteggiamento lassista nei confronti della conformità», ha affermato il National Audit Office tra le righe di un comunicato pubblicato lunedì.
Nel mirino del revisore generale le prestazioni della Law Compliance Unit (LCU), ovvero l’Unità di controllo dell’agenzia governativa, ritenuta inefficace nel comminare sanzioni e nell’appurare eventuali violazioni sul posto di lavoro, quali assunzioni prive di licenza, lavoro minorile o incuria delle procedure amministrative.
In particolare NAO osserva come, nonostante la crescita significativa della popolazione degli ultimi anni, il numero di ispettori impiegati dall’ente responsabile delle ispezioni dei luoghi di lavoro a Malta sarebbe rimasto sostanzialmente lo stesso. Una problematica già denunciata durante le prime udienze dell’inchiesta pubblica sulla tragedia di Kordin proprio dal Ceo di Jobsplus, Robert Vella, che al tempo aveva parlato di un team formato da “meno di 12 funzionari” per controllare tutti i settori, compreso quello edilizio.
Sebbene in passato Jobsplus abbia affermato come il numero di ispettori fosse sufficiente a coprire il territorio – continua il comunicato – l’ente governativo non sarebbe stato in grado di fornire alcuno studio a sostegno di tale tesi, con il revisore che ha in seguito chiosato come alcuni casi di lavoro irregolare risultino rilevabili quasi esclusivamente conducendo ispezioni sul luogo.
Oltre all’aspetto quantitativo legato al numero dei funzionari, NAO ha sollevato dubbi sul quadro legislativo della LCU, aggiornato per l’ultima volta nel 2019, con le sanzioni attuali che non sarebbero efficaci a fungere da deterrente per scoraggiare dal commettere abusi come raccontano le percentuali le statistiche che nel 2021 avrebbero visto un raddoppiamento (+49%) delle violazioni.
Ulteriori critiche mosse dal revisore nei confronti sulla pratica seguita da Jobsplus di concedere un periodo di grazia di 10 giorni prima dell’entrata in vigore dei provvedimenti amministrativi per alcune violazioni, quali la mancata registrazione di un contratto lavorativo presso l’ente o il mancato inoltro di una notifica di cessazione dello stesso, consentendo a eventuali colpevoli di rettificare la propria situazione senza dover affrontare alcuna punizione, anche in caso di recidività. Attenuazioni che, però, allo stato attuale del disegno normativo non si applicano a “reati non sanabili” quali l’assunzione di personale non maggiorenne.
Tra le cause di questa situazione, secondo NAO, una “scarsa propensione al cambiamento” dimostrata inoltre dalla riluttanza degli ispettori a lavorare al di fuori degli orari di ufficio tradizionali, un dissenso che crea inevitabilmente, secondo quanto riportato dal comunicato, lacune in questa funzione di controllo facilmente identificabili e sfruttabili da soggetti potenzialmente inadempienti.