Repubblika e il suo presidente Robert Aquilina hanno indetto una conferenza stampa per parlare del possibile ritorno politico di Joseph Muscat confermato da lui stesso nella giornata di venerdì durante un’intervista nella quale ha ammesso di «non escludere» una sua candidatura in vista delle prossime elezioni europee.
Uno scenario che, come logico aspettarsi, ha sollevato numerosi reazioni dal mondo politico, come quella del numero uno dell’Ong che, ai piedi della Castille, ha definito quella di Muscat una vera e propria «minaccia» o un «atto di bullismo» nei confronti dei tribunali e dei cittadini che ne hanno chiesto le dimissioni nel 2019 in pieno svolgimento del suo mandato.
Parole forti quelle di Aquilina che non ha mancato di mandare una frecciatina all’attuale primo ministro Robert Abela, il cui recente sfogo nei confronti della magistratura che si occupa del caso Muscat è stato definito «un tentativo osceno» di indebolire la magistratura nonché un «attacco intimidatorio e fascista».
Nello specifico, quest’ultima riflessione del presidente di Repubblika si riferisce alle dichiarazioni di venerdì di Abela che sembrano mettere in dubbio l’inchiesta in corso sull’accordo fraudolento con SHC alludendo al fatto che i ritardi delle indagini possano essere stati volutamente programmati per danneggiare il Partito Laburista a ridosso delle prossime elezioni.
Anche in questo caso Aquilina non ci sta e spiega come, secondo la sua ricostruzione, tale dilungamento dei tempi giuridici sia attribuibile proprio agli stessi Muscat e Abela, colpevoli di aver ripetutamente ignorato le raccomandazioni per incaricare un magistrato speciale anticorruzione aggiungendo inoltre:
«Come fa Abela a sapere che le conclusioni dell’inchiesta saranno dannose per il suo partito e non vantaggiose? Ciò dimostra che lui e Muscat hanno informazioni che non dovrebbero avere»
Durante la conferenza Aquilina ha inoltre confermato come l’epilogo della vicenda non potrà che portare all’inevitabile sconfitta giudiziaria di Muscat e alla dimostrazione che le scuse protratte da Abela per i recenti risvolti dell’inchiesta Caruana Galizia fossero una questione di pura «convenienza politica», nonché un’attestazione di come le priorità del Primo Ministro non siano «Malta e i suoi interessi, ma la difesa di Joseph Muscat e dei suoi amici criminali».