Malta ha utilizzato «con successo» l’intero ammontare dei fondi europei pari a 1.1 miliardi di euro stanziati per il periodo 2013-2020, che si è tecnicamente concluso lo scorso dicembre.
A darne l’annuncio è stato il Primo Ministro, Robert Abela, nel corso dell’inaugurazione del Palazzo del Gran Maestro che ha avuto luogo venerdì sera.
Progetti di capitale, iniziative in ambito sociale e in altri diversi settori: così l’intero importo stanziato da “mamma” Europa è stato utilizzato da Malta nel corso di questi ultimi anni. Più nel dettaglio, 925.5 milioni di euro sono stati impiegati per mettere a punto 128 progetti che avevano come obiettivo quello di «innovare e rendere maggiormente competitiva l’economia locale».
Tra questi figurano i fondi di coesione con cui sono stati effettuati investimenti nell’istruzione, nella sanità, nella cultura e innovazione e nelle energie rinnovabili. Senza dimenticare quelli destinati per la realizzazione di infrastrutture marittime e stradali, insieme ad altri fondi stanziati per mitigare gli impatti della pandemia. L’investimento complessivo in queste aree ha raggiunto i 673 milioni di euro.
Parallelamente, il governo ha destinato circa 280 milioni di euro nel comparto sociale per far sì che più persone fossero in grado di sviluppare le proprie capacità professionali e quindi trovare un posto di lavoro migliore. Solo in questo ambito, Abela ha sottolineato che sono stati realizzati 54 progetti, tre riforme e un nuovo strumento finanziario nel campo dell’istruzione.
Si stima che, ad aver beneficiato di queste iniziative, siano state circa 150.000 persone tra Malta e Gozo, escludendo i progetti portati avanti negli ultimi anni con i fondi del piano ripresa e resilienza.